16-07-2015 - Salve a tutti, continua inesorabile la marcia del caldo verso la penisola italiana. Il “centramento” della cupola anticiclonica in corrispondenza delle nostre regioni rende sempre più opprimente l’onda calda africana. Ecco la cupola altopressoria, ormai familiare, assestarsi con il fulcro proprio nelle nostre regioni (fig.1).
fig.1
Gli effetti di una tale assetto barico nel Mediterraneo non si sono fatti attendere, valori di 37-38° risultavano già diffusi alle 14:10 tra Firenze, Roma e Foggia, onda calda davvero pesante, che sta per raggiungere l’apice (fig.2).
fig.2
Nei prossimi giorni, soprattutto al centrosud, i 40°C saranno assolutamente alla portata in città come Foggia e, speriamo di no, addirittura Roma e Firenze. Ecco la distribuzione della “lingua bollente“, rappresentata dalla +20° C a 850 hPa, che dall’Algeria si porta, Domenica, verso i Balcani, passando per l’Italia (fig.3).
fig.3
Entro domenica quindi, la prima fase della presente ondata raggiungerà il massimo. I valori di picco saranno raggiunti questa volta al centrosud, come accennato, ma il nord soffrirà molto ugualmente, a causa del connubio tra temperature elevate e alti tassi d’umidità.
Nei primi giorni della prossima settimana il campo altopressorio potrebbe avere un temporaneo cedimento, i cui riflessi pratici dovrebbero consistere non tanto in un tangibile abbassamento delle temperature, quanto nell’innesco di diffusi temporali pomeridiani in corrispondenza dei rilievi, a causa di una maggiore instabilità atmosferica, in un clima sempre molto caldo.
Ma tra mercoledì e venerdì della prossima settimana (22-24 Luglio), una nuova rimonta anticiclonica guidata dalla saccatura in Atlantico riporterà il nucleo caldo anticiclonico africano nelle nostre regioni. Colpite tutte i settori della penisola questa volta. Ancora una volta i 40° C saranno alla portata di molte aree pianeggianti interne del centrosud, dove potranno essere anche superati (fig.4).
Dopo questa seconda ondata africana l’evoluzione del tempo inizierà a cambiare a iniziare dalle regioni settentrionali; la saccatura in Atlantico, direttamente alimentata da aria fredda Artica, si farà strada nell’Europa occidentale, approfondendosi a ovest dell’Italia, nel golfo di Biscaglia secondo il modello americano (si tratta ovviamente di ipotesi di massima che verranno riviste molte volte, fig.5).
fig,5
Un tale affondo perturbato immediatamente a ovest dell’Italia avrebbe come diretta conseguenza un forte peggioramento del tempo nelle regioni più occidentali, soprattutto nordovest, molto meno al centrosud, ancora sotto l’influenza dell’anticiclone africano.
Leggermente diversa a riguardo l’ipotesi del modello europeo, piuttosto allettante. La saccatura in tale visione possiede un asse ruotato in senso antiorario rispetto alla previsione americana, Azzorre più invadente ma goccia fredda che entra nel Mediterraneo dal golfo del Leone, temporali a ripetizione anche forti al centronord (fig.6).
fig.6
Come si vede dalle fig.5 e 6, ipotesi ancora molto variabili ma tutte improntate a un cambio di circolazione dopo il 25. Occorre sottolineare come il sud Italia, in un primo tempo, potrebbe non beneficiare di alcun refrigerio durante l’affondo perturbato e, anzi, le temperature potrebbero ancora aumentare qualora l’affondo del getto nell’Europa occidentale dovesse letteralmente spingere l’Africa verso il nostro meridione (fig.7).
fig.7
In fig.7 è stato sottolineata la presenza di un gradiente termico molto elevato alla quota geopotenziale di 850 hPa (1500 m), con un’ondata di caldo “feroce” al sud (+25° C a 850 hPa) e probabile innesco di violenti temporali al nord e sulla barriera alpina.
Insomma, il transito dal grande caldo a un clima più vivibile al nord potrebbe non essere indolore, ma scandito da temporali anche violenti, di cui abbiamo appena avuto testimonianza nei giorni scorsi.
Per finire, è comunque confortante quanto riportato nel lungo termine dal modello americano, per il primo Agosto; Italia sotto l’alta pressione ma con l’alito africano tornato nella sua sede naturale, con latitudine del getto più bassa in Europa (fig.8).
fig.8
Insomma, sembra essere possibile davvero una pausa, più o meno definitiva, del caldo africano nel comparto mediterraneo dopo il 25 Luglio, occorrerà verificare come e dove ciò avverrà, possibilmente senza passaggi traumatici con annessi fenomeni violenti durante il passaggio a una nuova configurazione barica.
Ciao ciao