28-10-2018 - Salve a tutti, nuovo editoriale serale, alle porte di quella che potrebbe essere la fase più intensa e conclusiva di un’ondata di maltempo che ha già mostrato il suo vero volto, con accumuli a tre cifre su quasi tutte le regioni del nord e che oggi ha già colpito il centrosud con rovesci e temporali anche forti, sebbene ancora sparsi.
Come accennato però, la parte più intensa della perturbazione, il ramo freddo che separa l’aria fredda, appunto, proveniente dal mar di Norvegia da quella calda in risalita dalle ciste africane, deve ancora arrivare.
Ecco quindi la fenomenale animazione satellitare, che vede la presenza di cluster nuvolosi a sviluppo cumuliforme lungo la dorsale appenninica e alpina e, più a ovest, il nuovo intenso sistema frontale che sta abbordando le regioni più occidentali italiane in queste ore.
fig.1
Tutto il sistema frontale, nelle prossime 18 h, compirà una rotazione in senso antiorario approfondendo notevolmente il minimo che lo segue immediatamente a ovest, generando una depressione molto intensa e con gradiente barico molto elevato in pieno mediterraneo.
fig.2
Ecco il dettaglio per l’area italiana
fig.3
Il minimo di ben 983 hPa, previsto in formazione a sud della Costa Azzurra, convoglierà intense correnti meridionali verso le regioni italiane, con venti che potrebbero raggiungere 120-130 km/h in aperto e con raffiche ancora più intense a scala locale.
fig.4
I fenomeni non tarderanno a manifestarsi nelle regioni italiane, già ora, come accennato, rovesci diffusi sono presenti in molte regioni e un intenso corpo nuvoloso ha ormai raggiunto la Sardegna.
fig.6
Ma andrà peggio tra stanotte e tutta la giornata di domani, lunedì !!!!
Piogge continue molto intense interesseranno infatti tutta la cerchia alpina e prealpina, con accumuli notevoli e altri forti temporali giungeranno nel mar ligure sotto la spinta dei forti venti di tempesta con direttrice di scirocco.
fig.7
Con il passare delle ore un’altro settore soggetto a probabili criticità sarà quello delle centrali tirreniche e, in particolare, tra Lazio centrale e meridionale, con annessa la Campania settentrionale. Su queste regioni potrebbero svilupparsi linee di convergenza dei venti al suolo responsabili della nascita di strutture temporalesche rigeneranti sempre molto pericolose.
fig.8
Insomma, il maltempo non dovrebbe escludere nessuno ma, dovendo sottolineare le aree a maggior criticità andranno sicuramente inserite tutte le aree pedemontane del nord, tutto l’arco ligure e le centrali tirreniche.
Su tali regioni saranno possibili fenomeni di forte intensità, criticità di carattere idrogeologico, già presenti in alcune aree alpine
Ciao Ilario, contento di rivederti qui a raccontare le evoluzioni della meteorologia, mi mancavi … <3
Grazie molte e ben ritrovato come va
Ciao Ilario, grazie a te che dedichi tempo e conoscenze per darci uno sguardo sul probabile futuro meteorologico, utile a mettere in atto quelle previdenze che possono risparmiare molti danni e fastidi.
Qui da me, alta montagna valsesiana del Piemonte, sud Monte Rosa, questa ondata di malo tempo è stata clemente, solo modesti danni di crollo di meli per sovraccarico di neve bagnata che si è accumulata sui rami ancora fogliosi.
A tanta altra Italia che ho visto raccontata nei TG è andata assai peggio …