10-03-2018 - Salve a tutti, aggiornamento primaverile, con la stagione che mostra il suo volto più instabile e freddo, cosa non infrequente in questo periodo, ma ancora più probabile quest’anno, alla luce del potente warming stratosferico avvenuto a metà Febbraio……….
Tutta la struttura del Vortice Polare, alle diverse quote, sta infatti risentendo del “terremoto” barico, successivo a quello termico, che ha generato un riassetto dei nuclei principali del VPS e che, in buona sostanza, in perfetto accordo con la letteratura (superamento della soglia NAM di -3), sta influenzando il tempo a scala emisferica per settimane, favorendo l’arrivo di nuclei freddi e instabili alle medie latitudini.
I prossimi giorni manterranno fede alle dinamiche appena descritte, con un nuovo intenso peggioramento che sta per approcciare le nostre regioni più occidentali, con un robusto impulso perturbato atlantico in arrivo in nottata.
fig.1
Già nella giornata di oggi piogge in genere moderate hanno interessato il nord ovest, ma il tempo tenderà e peggiorare notevolmente in nottata, con l’arrivo di piogge diffuse e intense nel golfo ligure, in estensione a tutto il settore prealpino e alla Toscana.
fig.2
Accumuli localmente ingenti, prossimi a 100 mm, entro le prime ore di Domenica sui rilievi della Liguria centro orientale e della Toscana nord occidentale.
A seguire, il maltempo si trasferirà al centro, nelle regioni tirreniche, con piogge e rovesci diffusi tra Lazio e Campania.
Caldo davvero primaverile nelle rimanenti regioni, con le correnti meridionali che porteranno le temperature localmente oltre i 20° C al sud.
Il trend descritto potrebbe continuare per tutta la seconda decade del mese, con impulsi atlantici che, a intermittenza, entrerebbero nel Mediterraneo, anche in virtù di una depressione islandese debole o assente (NAO neutra e leggermente negativa), che consente alle perturbazioni atlantiche di viaggiare a latitudini <45° parallelo.
fig.3
Il modello europeo appare abbastanza chiaro in merito, con un nuovo intenso peggioramento in entrata nel Mediterraneo prima del prossimo week end.
A seguire ancora, nella terza decade, si parla molto del ritorno di episodi freddi o addirittura gelidi per la fine di Marzo (buran).
Ebbene, una regressione gelida continentale, simile a quella di fine Febbraio, è davvero molto più difficile adesso, la linea di demarcazione tra aria gelida artico continentale e quella calda subtropicale (in sostanza il getto polare) sale inevitabilmente di latitudine per ovvie cause astronomiche nel mese di Marzo (minore inclinazione dei raggi solari e maggiori ore di luce).
Tuttavia, la fine di Marzo non è nuova a episodi tardo invernali che però, alla luce di quanto evidenziato dai modelli e, più in generale, dalla statistica, sembra più probabile possano consistere nell’arrivo di una saccatura artica, anche abbastanza corposa, con finale continentale per inclinazione in senso orario dell’asse della saccatura stessa.
fig.4
Splendida la previsione mostrata dal modello americano in fig.4, con nuclei gelidi artici diretti nel Mediterraneo, grazie a una saccatura meridiana di grande ampiezza
In tale contesto, nevicate a quote basse sui rilievi alpini a parte di quelli appenninici, soprattutto regioni centrali, saranno possibili, per una primavera che potrebbe rivelarsi davvero tra le più instabili e fresche degli ultimi anni.
fig.5
Ciao ciao