15-06-2014, ore 13:00 – Salve a tutti; eccoci di nuovo ad aggiornare dopo una giornata molto “vissuta” dal punto di vista meteorologico. Facciamo quindi il punto della situazione, nel pieno della ondata di maltempo nel Mediterraneo.
Altri temporali si sono abbattuti in nottata nella pianura Padana, localmente anche forti, con traslazione dei fenomeni in tarda nottata verso est, raggiungendo la Romagna e la costa dell’alto Adriatico. Nel frattempo il nocciolo freddo in quota è entrato nel Mediterraneo a ovest delle Alpi, innescando nuovi temporali che hanno colpito le coste toscane e laziali in mattinata, compresa la capitale, con fenomeni di moderata intensità al momento. L’immagine dinamica del satellite evidenzia bene il moto antiorario delle nubi a ovest della Corsica, con corpi nuvolosi che risalgono il Tirreno, impattando nelle regioni centrali.
Dal visibile si vedono bene i corpi nuvolosi ormai presenti nel Mediterraneo, generati dall’afflusso freddo dall’Europa centrale.
Piove quindi al nord, nella bassa pianura Padana e nel Piemonte, con correnti al suolo orientali, come da previsione, mentre altri rovesci sparsi interessano le regioni centrali, con nuclei temporaleschi attivi anche davanti le coste laziali.
Nelle prossime ore (ma anche nei prossimi giorni), l’instabilità descritta non si attenuerà, ma anzi nel pomeriggio ci sarà una notevole recrudescenza dei fenomeni su tutte le regioni interne appenniniche, generata dalla solita attività convettiva alimentata dalla radiazione solare, incentivata dalla presenza di aria fredda, per il periodo, in quota.
Analizziamo un paio di carte di dettaglio per capire cosa succederà nelle prossime 36 h; la configurazione attuale evidenzia la presenza, a sud della Provenza, del nocciolo freddo in quota (colori arancioni) e del minimo al suolo a ovest della Sardegna, nel Tirreno (configurazione baroclina, con minimi non allineati).
Dopo 18 h, nelle prime ore di domani mattina, lunedì, il nucleo freddo in quota avanzerà verso est, mentre quello al suolo rimarrà, nel complesso, sul posto nel medio Tirreno, convergendo leggermente verso la struttura in quota in avvicinamento, continuamente alimentato.
Si andrà così formando un classico vortice depressionario e, in sostanza, ci saranno le condizioni per la permanenza di almeno altre 24 h di maltempo nelle regioni italiane. Sulle base della collocazione dei minimi menzionati, la fascia maggiormente interessata dai fenomeni nelle prossime 24-36 h sarà quella delle regioni centrali, compresa tra l’appennino tosco-emiliano e la Basilicata, con l’estremo sud ancora ai margini.
La carta ESTOFEX, per la previsione dei forti temporali, a riguardo evidenzia come l’area centrale del Mediterraneo, a sud delle Alpi, sia quella dove sia possibile il verificarsi di fenomeni di forte intensità fino alla nottata.
Ecco quindi le previsioni di dettaglio nelle prossime ore, per il pomeriggio e sera; dalla carta riportata di seguito si vede bene la distribuzione delle precipitazioni attorno al minimo a ovest della Corsica, con la presenza ancora di piogge e locali temporali su buona parte dell’Emilia-Romagna, comprese le coste romagnole; nelle regioni centrali, è visibile la lunga teoria di nuclei precipitativi, corrispondenti a una serie di temporali, localmente anche forti, che dovrebbero innescarsi nel pomeriggio nell’immediato entroterra tirrenico per svilupparsi all’interno e interessare anche l’Adriatico. Colpite quindi la Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo Lazio eccetto le coste, Molise e Puglia garganica.
Per il resto della nottata e la mattinata di domani dal Tirreno affluiranno altri corpi nuvolosi piuttosto intensi, secondo le dinamiche menzionate in precedenza, con rischio ancora di temporali anche forti su tutte le regioni centrali, comprese le coste tirreniche, nella mattinata di domani, dalla Toscana alla Basilicata. Al solito i fenomeni più intensi dovrebbero verificarsi all’interno e al pomeriggio, ma forti temporali saranno possibili anche nelle coste laziali e della bassa Toscana al primo mattino.
MOLOCH
Nel pomeriggio di domani ci potrebbe essere un’attenuazione temporanea dei fenomeni nelle regioni menzionate, vanificata all’interno dal solito sviluppo di nubi cumuliformi, ma non c’è convergenza tra modelli; ad esempio il modello americano prevede una fase di intenso maltempo centrato nel Lazio, in propagazione verso l’Abruzzo, con probabili temporali di una certa intensità.
Insomma evoluzione ingarbugliata ma certamente votata al maltempo su molte regioni; in particolare, in questa fase, particolarmente interessate le regioni centrali, mentre dovrebbe esserci un certo miglioramento al nord, specialmente nei settori alpini, con l’estremo sud ancora in attesa ai margini del maltempo, ma con temporali pomeridiani presenti anche in queste regioni in corrispondenza dei rilievi.
Ciao ciao