18-12-2015 - Salve a tutti, aggiornamenti che si susseguono, nell’avanzare della parte centrale di un inverno per ora praticamente assente nelle nostre regioni. Scaldiamo però i motori, perchè nei modelli ci sono segnali nuovi e importanti, per chi vuole seguire questa rubrica, che ha introdotto un modo forse nuovo, un po’ azzardato se vogliamo, di stilare tendenze, ma sempre basato sull’analisi rigorosa delle carte.
Ebbene, gli aggiornamenti odierni vanno individuando, gradualmente, la tendenza a un rafforzamento della pressione atmosferica nei primi giorni del futuro anno nell’area scandinava, inizialmente ancorato a una radice subtropicale (ved. editoriale), ma successivamente con seria possibilità di creazione di un blocco atmosferico nel nord Europa, capace di dirottare il freddo e il altempo (forse il gelo) nelle regioni Mediterranee, procedendo su diverse strade e ipotesi.
Davvero peculiare l’aggiornamento pomeridiano del modello americano, dove negli ultimi giorni dell’anno la risalita anticiclonica nel territorio europeo diventa imponente, fino alla creazione di un vero e proprio omega blocking, caratterizzato da due didattiche figure di bassa pressione ai lati meridionali (fig.1).
fig.1
Sarebbe uno stravolgimento dell’attuale stasi atmosferica, in parte preannunciato dal run parallelo del modello americano del mattino, dove un’evoluzione simile generava una cellula fredda e nevosa in arrivo sull’Italia dalla Russia ai primi di Gennaio, davvero incredibile, con neve diffusa in pianura e gelo al centronord (fig.2).
fig.2
Nell”emissione serale, appena uscita, è meno diretto l’arrivo del freddo, ma il Vortice Polare mostra chiari sengnali di indebolimento proprio nel settore europeo, con genesi appunto, di un vero e proprio blocco scandinavo, ovvero una cellula di alta pressione, molto robusta, capace di innescare un moto retrogrado (da est verso ovest, contrario alle correnti occidentali dominanti alle nostre latitudini) di aria gelida dalla pianure russe diretto verso l’Europa centrale e il Mediterraneo (fig.3).
fig.3
Questa volta si tratterebbe di un afflusso gelido di grandi dimensioni, capace di apportare uno stravolgimento in senso freddo della stagione invernale nel continente europeo (fig.4).
fig.4
Insomma, per la prima volta appaiono segnali più decisi che qualcosa può cambiare nel mese di Gennaio, forse anche prima del previsto. Prestare attenzione all’indice MJO (Madden Julian Oscillation), un parametro che può incidere notevolmente, se collocato nella giusta posizione, nell’enfatizzare la tendenza alla genesi di blocchi atmosferici a latitudini elevate nel comparto europeo (fig.5).
fig.5
Nella fig.5 si vede chiaramente come, nella previsione del modello americano, tale teleconnessione sia vista avanzare nel settore favorevole proprio alla creazione di configurazioni di blocco (segnata in grassetto).
Insomma, forse per la prima volta c’è qualche segnale più marcato di un possibile cambiamento del trend meteorologico invernale nel mese di Gennaio, vedremo gli aggiornamenti.
Ciao ciao