18-12-2015 - Salve a tutti, aggiornamento domenicale con qualche piccola novità nel lungo termine, ma con la cronaca dai nostri mari che vede sempre l’ingombrante presenza del “mostro” anticiclonico (fig.1).
fig.1
Come si vede dalla fig.1, il cielo nelle regioni italiane è prevalentemente sgombro di nubi, sebbene le estreme regioni meridionali risentano di una certa instabilità, generata dall’afflusso di aria più fresca e instabile dai Balcani, lungo il bordo meridionale della cupola anticiclonica.
Nei prossimi giorni, l’ulteriore aumento della pressione atmosferica nel Mediterraneo eliminerà anche questi disturbi marginali, regalando altri 4-5 giorni praticamente senza fenomenologie particolari nelle regioni italiane, ad eccezione delle nebbie in pianura Padana e nelle pianure interne del centro.
Cosa succederà quindi dopo, tra Natale e Capodanno??
Diciamo subito che non dovrebbero arrivare fenomeni particolari almeno fino al 29-30 Dicembre, ma qualcosa cambierà nell’assetto a scala emisferica, con particolare riguardo al settore europeo, delle diverse porzioni del Vortice Polare.
Il punto cruciale della evoluzione di fine anno è rappresentato dalla imponente risalita di un promontorio altopressorio nell’Europa occidentale, con asse collocato poco a ovest dell’Italia, ecco la visione del modello americano (fig.2).
fig.2
Nell’aggettivo “poco” nella frase precedente si cela praticamente la chiave di lettura del tempo previsto per la fine dell’anno; infatti, durante la prima fase della risalita del promontorio anticiclonico, l’Italia sarà collocata in prossimità dell’asse della struttura e il tempo resterà quindi stabile fino al 28-29 Dicembre appunto. Tuttavia, per come è previsto strutturarsi il blocco in fig. 2, basterebbe una piccola deviazione dell’asse dell’anticiclonico o una maggiore erosione della radice nel Mediterraneo per far giungere la tanto agognata (dai meteo appassionati) irruzione fredda e nevosa nelle regioni italiane.
Tale aspetto è ben visibile nella emissione odierna del modello europeo, che presenta sostanziali differenze con quello americano, consistenti principalmente nello sbilanciamento del nucleo più freddo del VP verso il Canada e nell’isolamento di un lobo gelido a tutte le quote nel bassopiano russo (fig.3).
fig.3
Quante possibilità ci sono che una colata di tali dimensioni possa giungere nel bacino del Mediterraneo??
Per avere una risposta affidabile, occorre tornare sempre al punto di partenza della discussione; ovvero, il VP e la tensione zonale ad esso correlata in Atlantico devono perdere almeno una piccola parte della loro forza, per non spingere verso est il promontorio anticiclonico e aprire la strada all’afflusso freddo continentale (fig.5).
fig.5
Diciamo subito che, al momento, il VPT non sembra un soggetto molto “malleabile”, il suo strapotere sulle altre figure bariche quest’anno è noto. Tuttavia, le quotazioni della parentesi fredda a fine anno stanno aumentando, soprattutto grazie alle emissioni del modello europeo, che evidenzia una favorevole disposizione del VP a scala emisferica per gli ultimi giorni dell’anno (ma mentre si scrive il modello americano sta proponendo un aggiornamento simile a quello europeo, riparleremo in serata.
Il freddo, quel caso, sarebbe di quelli veri, con termiche nei bassi strati molto basse e est dell’Italia (-10°, -15° C a 850 hPa) e le nevicate potrebbero giungere in pianura in quel caso.
Questo per quanto riguarda il periodo in prossimità di Capodanno; a seguire, sono presenti alcune novità interessanti nel lungo termine del modello americano, consistenti principalmente in un certo indebolimento della struttura del VP (finalmente) e in una maggiore attività delle onde troposferiche. Davvero notevole l’emissione della notte (GFS 00), dove si rivede l’onda aleutinica che spinge verso l’Artico, deformando il VP e facendo giungere un lobo gelido (in quota) dal Canada in Europa, con genesi di un peggioramento freddo di stampo nordatlantico in Italia (fig.6).
fig.6
Nelle prossime emissioni, se venisse confermata tale tendenza, occorrerà capire se si tratta di un trend definitivo di cambiamento o di una fase temporanea di indebolimento all’interno delle pulsazioni ritmiche nella forza del VP, descritte nei precedenti editoriali; restate aggiornati in questa sede.
Ciao ciao