30-12-2019 - Salve a tutti, secondo editoriale della giornata e non potrebbe essere altrimenti, alla luce degli aggiornamenti delle carte. Va precisato che questa rubrica segue gli aggiornamenti passo passo, analisi non sempre corretta dal punto vista del rigore scientifico; la meteorologia, come molti sanno, non segue leggi deterministiche, nel senso che conoscendo le variabili in gioco ORA, non è possibile conoscere con certezza quanto accadrà in futuro, ma solo definire una probabilità di evento, che diminuisce allontanandosi con la previsione..
Tuttavia, questa rubrica è per appassionati di qualsiasi genere che vogliono seguire in diretta l’evoluzione delle carte e cogliere i primi segnali del possibile arrivo del freddo e della neve in inverno, di altri fenomeni nelle altre stagioni…….
I SEGNALI ORA MENZIONATI CI SONO, nel senso che gli ultimi aggiornamenti del modello americano vedono attualmente la possibilità di avere nevicate diffuse al centro e parte del nord e per centro, al momento, si intende anche la capitale !!!!
Non tutti i modelli sono d’accordo, le previsioni potrebbero quindi cambiare anche di parecchio, ma ora andiamo ad analizzare i segnali a noi più congeniali; iniziamo dall’immagine satellitare che vede ancora aria fredda che affluisce nelle regioni adriatiche, anche nel pomeriggio, con venti piuttosto forti di Grecale.
fig.1
Tale afflusso è duro a morire e, per le estreme regioni meridionali, anche la notte di Capodanno potrebbe essere disturbata da ventilazione fredda nord orientale e qualche rovescio anche nevoso a quote collinari.
Ma a seguire, una marcata ondulazione del getto polare in Atlantico in partenza tra il 4 e 5 Gennaio, dovrebbe generare come risposta più a est l’innesco di un massiccio afflusso freddo dall’artico scandinavo, diretto verso il Mediterraneo centrale.
fig.2
L’evoluzione mostrata nell’ultimo aggiornamento del modello americano può definirsi esplosiva, nel senso che prevede il transito di un profondo vortice depressionario nel Tirreno tra il giorno 5 e la notte dell’Epifania, proprio lei, in passato sede di nevicate memorabili.
fig.3
Come si vede dalla fig.3, riferita alle ore centrali del 5, il minimo nel Tirreno dovrebbe richiamare aria molto fredda nei bassi strati dia Balcani. Tale afflusso, unitamente alla presenza di aria fredda anche in quota, andrebbe a contrastare con aria caldo umida in risalita dal ud Italia e generare, quindi, un intenso peggioramento nelle regioni centrali e parte del nord, soprattutto Emilia Romagna, con possibilità di nevicate anche a quote pianeggianti su regioni come Emilia Romagna appunto, ma anche Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.
fig.4
La carta mostrata in fig.-5 è quasi emozionante; neve in pianura che interessa quasi tutto il centro Italia e, con quella configurazione e quelle temperature, la neve Roma non è utopia !!.
Ribadiamo che è probabile che tali aggiornamenti possano cambiare, possibile a esempio un est shift dell’affondo perturbato, visto anche il confronto con i modello europeo; per adesso però, questa è la previsione e viene confermata al momento da 6 run consecutivi del modello americano, qualcosa vorrà pur dire.
Interessante anche quanto potrebbe accadere dopo; pur nella variabilità dei diversi run, il lungo termine del modello americano di stamattina abbozzava addirittura una struttura del tipo ponte di Woeikoff nella seconda decade, un po’ bassa di latitudine ma comunque reale nella sua costruzione.
fig.6
Insomma, c’è ancora moltissimo in gioco, non lasciatevi abbattere da chi pronostica inverni anonimi, il vero inverno inizia orae noi lo seguiremo.
Ciao ciao
Ciao Ilario, tutti i giorni passo da questa pagina per vedere se c’è un aggiornamento, mi piace vedere quali sono i movimenti dell’aria che generano i vari tempi, e mi fa anche comodo nei miei fare quotidiani avere delle previsoni di cosa mi devo aspettare nei giorni successivi.
Ti ringrazio quindi tanto con una mano sul cuore per gli studi che ci hai regalato, assai gustosi e abbondanti in queste festività di fine anno.
<3
gentilissimo grazie…………….