23-12-2016 - Salve a tutti, rapido aggiornamento serale, come di consueto in questo periodo dedicato principalmente alla stratosfera e allo stato di salute del vortice polare, vera macchina generatrice del freddo ma anche degli scambi di calore nel nostro emisfero e, in sostanza, della dinamicità meteorologica.
Alcuni flash risulteranno utili a chiarire cosa sta accadendo; iniziamo dalle classiche cross-section delle regioni polari, utili a evidenziare il comportamento di alcuni parametri rispetto alla media lungo tutta la colonna atmosferica (primi 50 km circa per la precisione).
1) Temperature, fig.1
Evidente il cooling (raffreddamento) centrato intorno i 35-40 km (2-5 hPa), ora molto evidente anche a 10 hPa quota utile per la valutazione della soglia NAM (ved. editoriale). Il VPS si sta quindi raffreddando e compattando.
2) velocità zonali (fig.2)
Decise anomalie positive in alta stratosfera (sopra i 30 km), il VPS sta aumentando la sua velocità di rotazione e pertanto, diminuisce appunto il suo raggio (si compatta).
3) Geopotenziali, fig.3
Anche qui prosegue l’approfondimento dei valori, in questo caso anche in troposfera, al momento ancora indipendente dalla stratosfera; ormai chiuso il settore più reattivo, non ci sono più anomalie positive lungo tutta la colonna barica, il processo di approfondimento sta probabilmente raggiungendo l’apice.
In tale contesto, didatticamente, si inserisce l’analisi del settore (layer) a 10 hPa, circa 30 km diagnostico per la definizione della soglia NAM. In poche parole, si è appurato, sperimentalmente, che se il processo di approfondimento si spinge oltre un certo limite alla quota di 30 km, statisticamente può facilmente influenzare tutta la colonna barica, ma in particolare la troposfera, inibendo gli scambi meridiani e, in sostanza, l’inverno alle medie latitudini.
Abbiamo visto che al 19 Dicembre tale valore è pari a 1,0 rispetto a 1,5 della soglia
fig.4
Ancora più preoccupante l’aggiornamento di Partick Martineu, con il tracciato che punta verso la soglia (fig.5)
fig.5
Quali sono le previsioni future??
La struttura del VPS dovrebbe rallentare la sua corsa secondo gli aggiornamenti del modello europeo, che vede una ripresa dei flussi di calore, con possibilità di nuovi disturbi, ma anche una nuova impennata delle velocità zonali; occorrerà vedere però se tale rallentamento sarà sufficiente.
fig.7
In sostanza, i segnali sono contrastanti, ma nell’immediato la tendenza è a una forte chiusura della struttura del VP, sebbene la troposfera si mostri ancora molto reattiva.
Per adesso il condizionamento non è però ancora presente, la valutazioni verranno fatte dopo, seguiamo intanto gli aggiornamenti in troposfera.
Qualche timido segnale di reazione c’è anche in stratosfera, ma non appare in effetti decisivo al momento, fig.8
Ciao ciao