18-04-2017 – Salve a tutti; dopo aver trascorso le festività pasquali con numerose incertezze meteorologiche, soprattutto per alcune regioni, ecco che l’evoluzione del tempo nel Mediterraneo centrale, ma non solo, si indirizza verso una piega più estrema, con sbalzi termici alquanto repentini e accentuati nelle prossime ore e possibili fenomeni di una certa intensità per alcune regioni italiane.

Nel dettaglio, il fronte d’irruzione artica, annunciato da giorni nei precedenti editoriali, con largo anticipo, sta entrando nel Mediterraneo proprio in queste ore, a iniziare dalle nostre regioni nordorientali, dve si stanno attivando rovesci e temporali in serie (fig.1)

fig.1

Dala fig.1 si evince come l’aria fredda abbia ormai “tracimato” in Adriatico settentrionale, aggirando la barriera alpina nei bassi strati dalla porta di Bora e in maniera più diretta alle quote più  elevate. Più a sud, l’irruzione fredda sta generano un richiamo di correnti miti occidentali, causa della nuvolosità nelle regioni centrali tirreniche, con qualche piovasco anche nella capitale in mattinata.

Dall’animazione satellitare si evince anche come il fronte nuvoloso si vada “rigenerando” una volta scavalcate le Alpi, che in questi casi mettono al riparo le regioni nord occientali, ripresentandosi quindi nelle regioni adriatiche e, nelle prossime ore, anche in quelle centrali interne, con rovesci diffusi, temporali a anche qualche grandinata (fig.2).

fig.2

Ed ecco ‘ultima immagine del radar della Protezione Civile, che inquadra i rovesci piuttosto diffusi in atto in Emilia Romagna, in procinto di spostarsi più a sud (fig.3).

fig.3

Nelle prossime 12 h, come accennato, numerosi rovesci anche a sfondo temporalesco tenderanno a formarsi nelle regioni più orientali italiane e in tutte le centrali interne, con qualche sconfinamento anche nelle centrali tirreniche; ecco la previsione LAMMA basata sul modello europeo fino alla mezzanotte (fig.4).

fig.4

Come si vede dalla fgi.4, entro sera un vero e proprio fronte d’irruzione artica dovrebbe transitare tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, dopo aver interessato l’Emilia Romagna e con tendenza a ulteriore spostamento verso sud.

Tale passaggio sarà accompagnato da fenomeni anche di una certa intensità, con grandinate e colpi di vento, che segneranno l’arrivo di aria decisamente più fredda, di origine artica, con abbassamento delle temperature entro la mattinata di mercoledì anche di 7-8 gradi su tutto il centro nord, ma più avvertito nelle regioni adriatiche e centrali interne (fig.5).

fig.5

Dalla fig.5 si evince come l’aria fredda al seguito segnerà l’inizio della seconda parte de peggioramento, con i rovesci che si sposteranno al sud e le precipitazioni maggiormente dipendenti da fenomeni orografici (stau) in Adriatico.

In questa fase, già entro mercoledì mattina, arriveranno le nevicate in Appennino, a quote via via più basse, fino a 700-800 m nella giornata di domani, mercoledì, tra Marche, Abruzzo, Umbria orientale e Molise.

L’irruzione fredda raggiungerà l’acme nelle successive 24 h, tra mercoledì e giovedì, con la massa di aria artica che irromperà completamente nel Mediterraneo centrale (fig.6).

fig.6

Da segnalare come in quota il tutto sarà accompagnato da un intenso nocciolo gelido, caratterizzato da temperature <-35° C a 500 hPa (5500 m ca., fig.7)

fig.7

Insomma, analizzando tutti gli ingredienti descritti, un’ondata di maltempo e freddo dalle caratteristiche prettamente invernali potrebbe interessare molte regioni italiane, più avvertita in quelle orientali, ma con fenomeni anche in quelle tirreniche.

Le nevicate, entro giovedì mattina potranno scendere fino a quote collinari nel versante adriatico, intorno 600 m in media, ma non sono da escludere rovesci nevosi anche a quote inferiori a scala locale (fig.8).

fig.8

Se a tutto ciò aggiungiamo che la sensazione di freddo (wind chill) sarà accentuata da venti piuttosto intensi di tramontana e/o grecale, il risultato consisterà in una parentesi invernale a tutti gli effetti per molti settori della penisola, più intensa probabilmente di ampie porzioni del recente inverno (fig.9).

fig.9 

Ciao ciao

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