21-12-2021 - Salve a tutti a benvenuti nell’inverno astronomico. Editoriale di aggiornamento per sottolineare come i modelli, in particolare il lungo termine di quello americano, stiano inquadrando un’evoluzione prevista negli ultimi interventi, che conferma la notevole variabilità previsionale a partire dal periodo 28-29 Dicembre.
Molto rapidamente, il modello americano, così come in altre due occasioni nelle ultime 36 h, evidenzia la possibilità che il flusso mite atlantico possa andare a interagire con il blocco gelido presente a tutte le quote tra Scandinavia e Bassopiano russo.
Proprio in queste ore infatti, si sta assistendo a un intenso raffreddamento del comparto settentrionale europeo.
fig.1
Molte località, mentre si scrive, hanno già raggiunto valori intorno i-30 C, con Mosca che si attesta intorno i -17 C con neve continua.
Tale nocciolo gelido, correlato a una discesa di nucleo artico del VP, rappresenta, come scritto in precedenza, l’ago della bilancia della seconda parte delle festività in arrivo.
Già in mattinata era stato evidenziato come, dopo il giorno 29, ci fossero due gruppi di possibili evoluzioni dagli spaghetti le ENS del modello americano.
fig.2
Il gruppo di perturbazioni in basso rappresenta tutte le combinazioni con possibile aggancio del nocciolo freddo artico continentale. Non è l’unica evoluzione, è presente un’altra molto più mite, ma nell’ultima emissione del modello americano prevale una delle possibilità gelide. Nel dettaglio, entro la fine dell’anno, una depressione atlantica viene alimentata da aria molto fredda dal nord Europa e l’alta pressione in Atlantico può elevarsi.
fig.3
Proprio il muro gelido continentale impedisce al promontorio anticiclonico di avanzare verso est, come ben illustrato dall’emisferica riportata.
fig.4
A quel punto, l’evoluzione può continuare e una vera e propria struttura di blocco si forma in Atlantico protesa verso la Scandinavia, con aoimentazione molto fredda nel Mediterraneo.
fig.5
In questo caso, l’emissione risulta particolarmente favorevole al centronord, ma rappresenta solo una delle molte variabili possibili. Sarebbe comunque neve diffusa a bassissima quota in molte regioni a inizio anno.
fig.6
Al momento è inutile soffermarsi nei dettagli, ma basta sapere che evoluzioni gelide sono contemplate per fine anno ma soprattutto per inizio successivo, verificheremo le conferme, tenendo presente che potrebbero succedersi emissioni molto diverse tra loro, dall’anticiclone imperante al gelo più crudo, ma quest’ultima ipotesi non è affatto la meno probabile, ma anzi, ci sono parecchie evoluzioni simili.
Ciao ciao