29-12-2015 - Salve a tutti, appuntamento mattutino con l’aggiornamento modelli, piuttosto ampio e di carattere generale, non essendo presenti fenomenologie di rilievo nelle nostre regioni…
Diverso è il caso dei rimanenti settori dell’Europa, dove è in atto uno scambio meridiano di notevole importanza, sebbene, al momento, la penisola italiana si trovi in prossimità dell’asse della rimonta anticiclonica, lontana alla colata gelida (fig.1).
fig.1
Le temperature nel territorio europeo rispecchiano quanto evidenziato dalle immagini satellitari, con la colata artica lungo il lato meridionale dell’anticiclone che sta già facendo scendere considerevolmente le temperature nel bassopiano russo, già di parecchi gradi sotto lo zero (ma scenderanno ancora, fig.2).
fig.2
Da sottolineare come, a causa del raffreddamento notturno, con frequenti inversioni termiche, le conche interne delle regioni centrali italiane siano state piuttosto fredde i nottata, con valori fino -7° C nella piana del Fucino (Abruzzo) e -3° C a Frosinone, a soli 200 m s.l.m.
La massiccia colata artica si spingerà molto più a sud nei prossimi giorni, giungendo fino alle coste settentrionali turche e interessando marginalmente l’Italia, con fenomenologie da definire in corso d’opera. Successivamente, la parte settentrionale del nocciolo gelido virerà decisamente verso ovest, ma latitudini collocate e nord delle Alpi, in corrispondenza della Germania (fig.3).
fig.3
Dalle modalità con cui avverrà l’interazione tra l’aria gelida artico continentale (con contributi addirittura siberiani,oltre gli Urali) e l’aria mite e umida Atlantica, dipenderanno le sorti del tempo in Italia nel periodo dell’Epifania (fig.4)
fig.4
Attualmente, in tutti i modelli la confluenza tra le due masse d’aria è prevista avvenire, appunto, nell’Europa centrale, oltralpe, con episodi nevosi in pianura nei primi giorni dell’anno. In Italia il tempo dovrebbe peggiorare anche considerevolmente, ma le dinamiche esatte delle strutture depressionarie in arrivo nella nostra penisola potranno essere chiarite solo nel breve termine. L’incertezza è ancora notevole, sebbene non sembra che l’afflusso freddo più consistente possa giungere direttamente nel Mediterraneo. Le visioni sono distinte; ad esempio, il modello della marina americana (NAVGEM) evidenzia una maggiore spinta dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico e un conseguente maggiore affondo del nucleo depressionario europeo (fig.5).
fig.5
Il tempo sta comunque cambiando nel territorio europeo, logica conseguenza d’importanti modifiche negli assetti barici a scala emisferica. Il VPT è ancora molto resistente comunque (la stratosfera è ancora compatta), me restano valide le linee guida espresse nell’editoriale di ieri. Resta infatti confermata la progressiva bilobazione della struttura del VP e l’innesco di un possibile afflusso freddo continentale nella seconda decade di Gennaio, monitoreremo a riguardo l’evoluzione (fig.6).
fig.6
Ciao ciao