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  • DUE GIORNI DI CALDO FUORI STAGIONE AL CENTROSUD, PIOGGE ANCHE INTENSE IN ARRIVO AL NORDOVEST, POI TORNA L’INSTABILITA’, ECCO LE PRIME INDICAZIONI PER APRILE

DUE GIORNI DI CALDO FUORI STAGIONE AL CENTROSUD, PIOGGE ANCHE INTENSE IN ARRIVO AL NORDOVEST, POI TORNA L’INSTABILITA’, ECCO LE PRIME INDICAZIONI PER APRILE

Posted on 30/03/2016 by meteogeo in Analisi modelli, previsione a 10-15 giorni
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30-03-2016 - Salve a tutti; tempo in netto miglioramento nelle regioni italiane, sotto la spinta di un’ampia campana anticiclonica. Ampie schiarite sono presenti su tutto il centrosud, con sole primaverile che diventerà sempre più caldo nelle prossime ore. Nuvoloso al nordovest, interessato da un afflusso di aria umida dai quadranti meridionali che genera ammassi nuvolosi nel golfo ligure a Alpi occidentali (fig.1)

fig.1

EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope (16)

 

Nelle prossime 48 h la saccatura atlantica, visibile nell’estremità sinistra della fig.1, avanzerà gradualmente verso est, esponendo maggiormente le nostre regioni alle correnti calde provenienti a tutte le quote dall’entroterra Sahariano, con notevole aumento delle temperature praticamente su tutta la penisola, maggiormente avvertito comunque nelle aree interne del centrosud (fig.2).

fig.2

Rtavn2415

 

 

Come si vede dalla fig.2, le dinamiche descritte sono presenti anche anche nei settori più elevati troposferici, fino alla quota delle correnti a getto e, pertanto, la rimonta calda africana, per quanto non particolarmente prolungata, sarà piuttosto intensa e raggiungerà l’acme tra la serata di domani giovedì e la parte iniziale della giornata di venerdì, con valori termici nei bassi strati, intorno 1500 m di quota (850 hPa) quasi estivi (fig.3).

fig.3

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In tal senso, al suolo, valori intorno 25-30° C potranno essere raggiunti facilmente in molte aree pianeggianti interne del centrosud, localmente anche nelle pianure romagnole, lontano dal mare e nell’Emilia orientale, fino al bolognese. Valori più bassi lungo le coste, a causa del mare ancora molto freddo in questo periodo, ad eccezione delle località soggette a venti di caduta dai rilievi appenninici (ad esempio medio Adriatico).

Saranno comunque presenti le dovute eccezioni, il caldo e il sole non saranno presenti ovunque. Come spesso accade con un affondo del getto a ovest dell’Italia (fig.2), mentre su tutta la penisola splende il sole, al nordovest il cielo si rpesenta piuttosto nuvoloso, con precipitazioni anche temporalesche, localmente anche di forte intensità; è quanto potrebbe accadere nella giornata di venerdì, acme del caldo al centrosud, mentre tra Pimoente, Liguria, Val D’Aosta e parte della Lombardia le precipitazioni potrebbero risultare anche intense e a carattere  temporalesco (fig.4).

fig.4

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Primavera calda dunque??

In effetti, non è affatto detto e, anzi, le attuali proiezioni nel lungo termine evidenziano la possibilità di un affondo freddo e perturbato dal nordatlantico entro al prima decade di Aprile, con piogge, temporali e addirittura nevicate in montagna (fig.5).

fig.5

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La figura 5 è estremamente utile e significativa a chiarire quale potrebbe essere l’evoluzione della prima parte della primavera, forse anche della seconda. Abbiamo già accennato infatti, come l’assetto delle principali figure bariche a scala emisferica veda una reiterazione di alcune dinamiche, con la costante ansa anticiclonica nel settore costiero pacifico (spesso fino all’Alaska) della wave 1 troposferica. Tale aspetto favorisce il continuo split dei centri mdi massa del VP (lobo canadese) verso la Groenlandia e isola di Baffin con notevoli ingerenze, a seguire, nel settore di Atlantico a sudovest dell’Islanda. La conseguenza principale di tale evoluzione è la cronica difficoltà dell’anticiclone delle Azzorre (wave 2) ad affermare blocchi duraturi in Atlantico. Solo in caso di risalite particolarmente pronunciate, come quella inquadrata in fig.5 per il giorno 8, l’affondo artico o nordatlantico può aver luogo. 

Tornando alla domanda iniziale quindi: avremo rimonte calde reiterate  nel prosieguo della stagione??

Diciamo, in effetti, che l’assetto a scala emisferica predispone attualmente a tale evoluzione, ma qualora un maggiore indebolimento della struttura del VP, ad esempio a causa di un (Final) Major warming, lasci maggiore spazio alla forza della wave 2, saccature fredde artiche e/nordatlantiche possono aver luogo ugualmente, forzando la mano alla naturale caduta (split) del lobo canadese in Atlantico.

Tutto ciò sembra possa accadere nella prima parte di Aprile, ma l’argomento andrà approfondito nel dettaglio più tardi, da non perdere.

Ciao ciao

 

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