15-01-2015 - Salve a tutti; eccoci anche stamattina con l’aggiornamento quotidiano dei modelli, sempre più interessanti. Particolarmente da seguire quanto prospettato da quello europeo, che sembra aver preso una strada definita, abbastanza concorde comunque con quella del modello americano. Tale linea di tendenza prevede, al momento, la genesi di intense nevicate nei settori alpini, finora privi di un manto nevoso degno della stagione, a iniziare dal questo week-end e per buona parte della successiva settimana. Altre nevicate dovrebbero interessare anche i settori appenninici, specialmente centrosettentrionali e, da definire sembra paventarsi la possibilità di nevicate in alcuni settori della pianura Padana nella parte centrale della prossima settimana.
Veniamo al dettaglio previsionale; primo impulso perturbato già alle porte dell’Italia, come ben visibile dall’immagine satellitare (fig.1). Nella giornata di domani la perturbazione ora sulla Francia dovrebbe interessare le regioni settentrionali a iniziare dal nordovest, dove dovrebbero esserci precipitazioni di una certa intensità, nevose oltre i 1000 m nelle Alpi e Prealpi lombarde, piemontesi e della Val D’Aosta.
fig.1
A seguire, come già accennato ieri (ved. editoriale), una lunga teoria di perturbazioni provenienti dal nordatlantico dovrebbe interessare le regioni italiane, con nevicate a quote sempre più basse a causa del costante afflusso di aria polare marittima dalla Francia diretta verso il Mediterraneo. Particolarmente interessante l’evoluzione dal modello europeo per metà settimana; a partire dal pomeriggio di mercoledì 21 Gennaio infatti, un intenso nocciolo freddo in quota, direttamente correlato alla struttura del Vortice Polare, giungerà nel Mediterraneo occidentale dalla Francia, innescando un’intensa e duratura ondata di maltempo al nord e nelle regioni tirreniche (fig.2)
Il nocciolo freddo del Vortice Polare sarà caratterizzato da temperature molto basse in quota (fino a -35° C a 5500 m) e moderatamente fredde nei bassi strati. A tal riguardo, risulta molto interessante la carta di dettaglio del modello europeo prevista per la notte tra giovedì e venerdì. In tale previsione, intensi nuclei perturbati potrebbero risalire il Tirreno diretti verso Lazio e Campania, con innesco di temporali anche forti, mentre al nord, gli stessi nuclei, in virtù delle basse temperature anche nei bassi strati (-2, -3 a 850 hPa, 1400 m) potrebbero generare nevicate anche di una certa consistenza nelle pianure piemontesi e nelle alte pianure lombarde, oltre che naturalmente su tutto l’arco alpino (fig.3).
fig.3
Ecco quindi che compare la concreta possibilità di veder nevicare nelle pianure del nordovest la prossima settimana. Ma il maltempo non si arresterebbe nella giornata di venerdì; secondo il modello europeo infatti, all’alimentazione polare marittima se ne sostituirebbe altra di estrazione continentale, grazie alla formazione di una struttura del tipo ponte di Woeikoff nel nord Europa, sebbene le termiche previste nei bassi strati non sarebbero gelide, in quanto la stessa struttura altopressoria, perlomeno in questa fase, non si spingerebbe troppo a est (fig.4).
fig.4
Tuttavia, per le regioni italiane, significherebbe neve a quote sempre più basse anche in Appennino centrale, medie in quello meridionale, tra venerdì 23 e domenica 25 Gennaio, con una bassa pressione al suolo permanente alimentata da aria gradualmente più fredda dai quadranti nordorientali. Le fig. 5 e 6, riguardanti la stesso contesto delle fig. 2 e 4 ma a scala emisferica, evidenziano la notevole penetrazione in Artico delle onde aleutinica e azzorriana, indice che il Vortice Polare non viene visto, nel lungo termine del modello europeo, particolarmente robusto.
- Europeo 22 Gennaio
- Europeo 24 Gennaio
In merito all’analisi riguardante il modello americano, fino al periodo intorno al 23 Gennaio è sostanzialmente concordante con il modello europeo; successivamente tale modello evidenzia una maggiore tendenza al ricompattamento del Vortice Polare, con ritorno del bel tempo e clima mite nel Mediterraneo a fine mese (fig.7).
fig.7
Tale ipotesi è però sostanzialmente smentita da quanto riportato nelle varie emissioni degli spaghetti (previsioni ensemble basate sulla teoria del caos, ved. editoriale), che vedono l’approssimarsi di un lungo periodo fresco, con valori sottomedia nelle regioni italiane, in particolare al centronord, a partire proprio dal’inizio della prossima settimana, come annunciato ormai da molti giorni in questa sede (fig.8).
fig.8
Sarà lecito quindi attendersi qualche novità da parte del modello americano anche per la fine del mese.
Ciao ciao