10-01-2018 - Salve a tutti, nuovo editoriale invernale, con i modelli che individuano movimenti che potremmo definire “interessanti”, perchè evidenziano l’affermazione, a partire dal medio termine, di una figura di blocco alto pressoria ibrida nel comparto russo siberiano, il tanto amato “orso” dei meteo appassionati “freddofili”.
Andiamo per gradi quindi; condizioni atmosferiche lontane dalla stabilità nelle regioni italiane. In giornata temporali anche di una certa intensità si sono abbattuti nelle regioni ioniche, risalendo dalla Sicilia verso la puglia. Successivamente, un nuovo sistema perturbato ha approcciato le regioni italiane da ovest, generando nuove piogge anche intense nel golfo ligure, sebbene di breve durata.
fig.1
Un terzo sistema perturbato è, infine, situato attualmente, nel golfo di Guascogna e giungerà nella giornata di domani nel Mediterraneo, apportando maltempo soprattutto al centrosud, tramite la creazione di un vortice depressionario nel Tirreno.
fig.2
Insomma, il leit motiv di questa prima decade di Gennaio sembra essere stato la presenza di un flusso teso nord occidentale capace di apportare impulsi perturbati a intermittenza nelle regioni mediterranee, la citata “variabilità perturbata Atlantica”.
La seconda decade inizierà nel medesimo modo, ma rapidamente alcuni aspetti descritti andranno a esasperarsi, con la graduale affermazione, come accennato, di una figura di alta pressione piuttosto robusta nel bassopiano russo che, di concerto con l’alta pressione delle Azzorre, anch’essa piuttosto forte, rafforzerà ancora di più l’intensità del getto polare in arrivo dall’Atlantico verso le nostre regioni settentrionali.
fig.3
Nella figura n.3 c’è un altro importante aspetto visibile in Atlantico. Addirittura un’aliquota maggioritaria del lobo canadese del Vortice Polare (LC) si dirigerà in pieno Atlantico, diretta sui binari del getto polare verso il Mediterraneo.
fig.4
In fig.4 si vede bene come la dinamica descritta sia correlata all’azione a “tenaglia” della wave 1 e 3 ai due opposti dell’emisfero.
La tenuta della figura azzorriana contribuisce infine a dirottare un nucleo molto vasto del vortice polare in pieno Atlantico.
Quali le conseguenze per le regioni italiane??
Ebbene, ci sono diverse interpretazioni in merito, che comunque questa sera tendono a convergere verso una evoluzione comune, che vede il rafforzamento del blocco a est, l’allentamento dei geopotenziali in Atlantico e il transito di una porzione del nucleo canadese dall’Atlantico stesso versr Italia, a cui si aggiungono successivamente contributi gelidi continentali.
fig.5
In parole più semplici, aria relativamente fredda e instabile dall’Atlantico giunge nel Mediterraneo a fine seconda decade, successivamente alimentata da aria gelida dal bassopiano russo, con conseguenze molto interessanti per l’Italia, sotto l’influenza di correnti fredde da nord est e instabilità generata dal precedente nucleo perturbato atlantico.
fig.5
Insomma, dalla fine della seconda decade potremmo andare incontro a un assetto barico a scala europea da vero e classico inverno governato dall’ingerenza dell’anticiclone russo, che agisce con il duplice ruolo di blocco al flusso atlantico e di convogliatore di aria gelida addirittura dal bassopiano siberiano.
Ciao ciao