22-10-2015 - Salve a tutti, eccoci di nuovo insieme per il classico aggiornamento serale, sulla falsariga di quanto discusso questa mattina nell’editoriale di grande respiro, ma in un ottica maggiormente mirata al presente. Partiamo quindi dall’analisi dell’ultimo aggiornamento del modello americano, per verificare come alcuni capisaldi della nostra discussione siano sempre presenti (fig.1).
fig.1
Ecco quindi l’anticiclone europeo spingere verso la Scandinavia e anche oltre, fino a formare un figura di tipo omega blocking, già descritta nei precedenti editoriali; A questo punto, la spinta dell’anticiclone verso l’Artico, che sembra una costante delle emissioni, dovrà scontrarsi con la forza del Vortice Polare, sempre in spinta e split verso il settore di Atlantico a sud della Groenlandia (fig.2).
fig.2
Come evidenziato in fig.2, esiste un settore di Atlantico strategico per le sorti del tempo in Europa; ovvero se l’anticiclone resiste alla spinta zonale del lobo canadese del VPT nel mar di Norvegia ci sono buone probabilità che si affermi un pattern SCAND+, con maltempo a latitudini mediterranee e avvezioni fredde continentali, secondo quando riportato nell’editoriale del mattino, nella ricostruzione che viene riproposta anche di seguito (fig.4).
fig.4.
Qualora invece a prevalere fosse la forza del VPT, tutto slitta verso est e nel Mediterraneo prevale la rimonta azzorriana e zonalità a latitudini mediterranee. Il fatto che le carte odierne continuino a indicare la tenuta del blocco scandinavo, sebbene radicato con le strutture subtropicali, è un buon segnale. Per adesso però, in una prima fase, le temperature aumenteranno la prossima settimana, dopo qualche giorno piuttosto fresco addirittura sottomedia e, successivamente, potrebbero tornare le piogge, anche intense e, forse, anche violente al sud. Infatti, una delle prinsipali conseguenze oer il Mediterraneo della configurazione mostratta in fig. 2, è la presenza di un potente blocco a est e a nord dell’Italia, tale da bloccare le perturbazioni nordatlantiche lungo le coste del nord Africa e farle scivolare lentamente verso est, impattando nelle nostre regioni meridionali (fig.4).
fig.4
Un’altra caratteristica ben evidente in fig.2, è la spinta aleutinica decentrata nelle Montagne Rocciose, compatibile con un pattern circolatorio derivante dalla presenza del NINO strong, con il getto polare molto alto nel settore occidentale del nord America e il cavo d’onda del getto nel settore orientale (fonte NOAA, fig.5).
fig.5
Il finale della emissione tende a diventare simile a quanto raffigurato in fig.3, ma con la limitazione non da poco di un VPT molto invasivo e compatto, che non permette la completa affermazione dello SCAND+ verso nord (fig.6). Attenderemo sviluppi.
Ciao ciao