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  • WEEK-END MOLTO INSTABILE SEGUITO DA FASE CALDA PROLUNGATA, POI ALTRA INSTABILITA’. IL TREND NON CAMBIA, PRIMAVERA SOPRAMEDIA CON FASI TEMPORALESCHE ANCHE INTENSE

WEEK-END MOLTO INSTABILE SEGUITO DA FASE CALDA PROLUNGATA, POI ALTRA INSTABILITA’. IL TREND NON CAMBIA, PRIMAVERA SOPRAMEDIA CON FASI TEMPORALESCHE ANCHE INTENSE

Posted on 08/04/2016 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-300

08-04-2016 - Salve a tutti; rapido aggiornamento modelli nella prima parte della giornata, alla luce di una primavera che si conferma molto dinamica,  con molti estremi termici e barici. Ecco riassunti i principali passaggi:

1) Evoluzione molto animata nel Mediterraneo, due perturbazioni in azione. La prima, proprio sull’Italia, ha completato la sua risalita dall’Africa, con rovesci sparsi ed estesa nuvolosità (fig.1).

fig.1

EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope

 

La seconda perturbazione sta entrando ora nel Mediterraneo, superando i Pirenei e fornirà nuova energia alla prima, per un week-end che si preannuncia molto instabile. Torneremo su tale argomento nel dettaglio.

Seguiamo ora gli altri passaggi.

2) Il secondo affondo perturbato in Atlantico, con la perturbazione visibile in alto a sinistra in fig.1, genererà, come preventivato, una rimonta calda che, a più riprese, potrebbe rivelarsi anche intensa e duratura per il centrosud (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-132

 

Davvero interessante il blocco in Atlantico presente nella fig.2, che giunge fino al polo, ma troppo a ovest per noi. In ogni caso la grande ondulazione inquadrata nel nostre settore di emisfero in fig.2 non produrrà a seguire grandi conseguenze nel bacino centrale del Mediterraneo, come mai??

3) La ragione è stata spiegata nel precedente editoriale; ovvero, il lobo canadese del VP chiuderà il blocco, grazie all’ennesima colata a sud della Groenlandia, impedendo la traslazione dell’ondulazione e creando inizialmente le premesse per una nuova fase calda (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-252

 

4) L’epilogo di questa seconda fase potrebbe però essere diverso e l’emissione odierna del modello americano è davvero didattica in merito, in quanto evidenzia come irruzioni fredde (fresche) anche tardive possono essere possibili in un assetto barico generalmente sfavorevole a scala emisferica, come attuale, con una discesa fredda continentale al margine dell’ondulazione in Atlantico, nonostante l’assetto del lobo canadese resti il medesimo (fig.4)

fig.4

gfsnh-0-300

 

Insomma, il trend descritto giorno per giorno nei diversi editoriale assume i contorni menzionati, riassumibili in una sostanziale assenza di una vera stabilità atmosferica, con frequenti periodi di sopramedia termico, interrotti da punta fredde anche intense ma passegger, con temporali e bruschi abbassamenti della temperature.

Ciao ciao

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