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  • TUTTO IL TEMPO DI DICEMBRE: PRIMA ALTA PRESSIONE FREQUENTE, TRANNE IL MALTEMPO ALL’ESTREMO SUD. MA IL VORTICE POLARE TORNERA’ A INDEBOLIRSI DOPO META’ MESE

TUTTO IL TEMPO DI DICEMBRE: PRIMA ALTA PRESSIONE FREQUENTE, TRANNE IL MALTEMPO ALL’ESTREMO SUD. MA IL VORTICE POLARE TORNERA’ A INDEBOLIRSI DOPO META’ MESE

Posted on 02/12/2016 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfs_t2ma_eu_1-1

02-12-2016 - Salve a tutti, consueto aggiornamento modelli con possibilità di approfondire alcuni argomenti affrontati abbastanza rapidamente nei giorni scorsi.

Bel tempo attualmente nelle regioni italiane o, meglio, alta pressione in affermazione, anche se  per adesso i massimi pressori restano defilati verso le isole britanniche (fig.1).

fig.1

met10_rgbnatcolour_centraleurope_20161202110000

 

Proprio tale aspetto contribuisce a mantenere ancora le temperature in media o spesso sotto media in alcune regioni, ad eccezione della pianura Padana, maggiormente riparata dalle correnti settentrionali che lambiscono la penisola, dove i valori massimi registrati sono andati sopra le medie del periodo.

Le regioni europee sono comunque ancora molto fredde, anche per il periodo, grazie alla discesa di un’ampia saccatura artica, molto svasata, un vero e proprio nucleo del VP che si colloca nelle pianure russe al momento, dove nelle regioni più orientali i valori scendono fino a -20° C (fig.2).

fig.2

gfs_t2ma_eu_1-1

 

Come accennato però, l’evoluzione a scala emisferica risulterà nei prossimi giorni e, in genere, per tutta la prima decade di Dicembre, gradualmente favorevole al ripristino di condizioni di zonalità nel comparto atlantico e, quindi, all’affermazione più decisa dell’alta pressione nel Mediterraneo, nonostante una prima fase in cui una decisa pulsazione dell’onda aleutinica in Artico deformerà alquanto il VP, mantenendo l’alta pressione ancora defilata fino al periodo dell’Immacolata (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-120

 

Tale fase, da cui potrebbero scaturire interessanti sviluppi per le regioni italiane, risulterà però sempre inficiata dal continuo split di nuclei di vorticità canadesi a sud della Groenlandia, che dirotteranno il promontorio altopressorio verso l’Europa occidentale, rendendo vani gli affondi artici più a est per le nostre regioni.

La dinamica descritta risulta in parte ereditata dello scorso anno, con una fase PDO positiva molto accentuata, ma nella evoluzione attuale è esaltata dall’azione stratosferica esercitata dal Canadian Warming (fig.4).

fig.4

nh_hgt_10mb_024

 

Le similitudini, con le dovute differenze nei dettagli, tra le due figure 3 e 4, sono evidenti, con la parte più corposa del VP in completo displacement anche in troposfera verso il comparto asiatico.

Breve parentesi; mentre nel Mediterraneo centrale si vengono quindi creare condizioni favorevoli a un aumento generalizzato della pressione atmosferica, la perturbazione visualizzata nell’angolino in basso a sinistra in fig.1, lentamente, andrà a collocarsi, isolata, nelle estreme regioni meridionali intorno metà della settimana prossima, rinnovando condizioni per un forte peggioramento nelle regioni ioniche, con possibili piogge intense e persistenti tra mercoledì e giovedì (fig.5).

fig.5

rtavn1201

A seguire, sembra molto probabile, come annunciato, un rafforzamento del VP con aumento delle velocità zonali nel nostro settore di emisfero, sebbene il VP stesso non tenderà ad assumere la compatezza evidenziata lo scorso anno, risultando fortemente multilobato (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-240

 

Tale aspetto riveste una notevole importanza per l’evoluzione futura del mese di Dicembre perchè gli effetti del Canadian Warming, che ormai sembrano evidenti nel loro sviluppo, potrebbero essere rapidamente assorbiti lungo tutta la struttura del VP, a iniziare dalle quote stratosferiche. Ecco infatti la previsione del modello europeo a 30 km di quota (10 hPa) per l’inizio della seconda decade di Dicembre; riparte la spinta della wave 2 atlantica e il VP appare molto deformato, con asse maggiore  che si allunga proprio verso l’Europa e il Mediterraneo (fig.7).

fig.7

ecmwf10f240

 

L’analisi dei geopotenziali della stessa wave 2 (onda stratosferica atlantica) lungo tutta la colonna barica evidenzia come, a partire dalla stratosfera, sia presente un vistoso aumento (rafforzamento) proprio nel settore cruciale per la formazione dei blocchi in Atlantico, intorno il 60° parallelo (fig.8).

fig.8

ecmwfzm_ha2_f240

 

Insomma, dalla visione congiunta della struttura prevista dalle quote inferiori per il VP e da quanto previsto in stratosfera, sembra proprio che il VP stesso non abbia la forza di ricompattarsi in forma definitiva come lo scorso anno.

Appare più probabile, viceversa, una ripartenza dell ondulazioni a tutte le quote proprio nel mese di Dicembre, dopo la fase di ricompattamento. Tale ricompattamento, confrontando precedenti casi analoghi (Canadian Warming con VP weak) non dovrebbe durare più di due settimane circa.

Non perdete i prossimi aggiornamenti.

Ciao ciao

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