10-07-2015 - Salve ragazzi, lungo aggiornamento serale per approfondire alcuni concetti meteorologici importanti in questo periodo e per cercare di fornire le linee di tendenza più probabili per quella che è ormai diventata la parte centrale dell’estate.
Pausa relativa al caldo per molti settori della penisola, in particolare per quasi tutto il nord e il settore Adriatico, dove le temperature si mantengono sotto i 30° C. Sempre sotto la protezione dell’alta pressione subtropicale azzorriana le regioni tirreniche (fig.1).
fig.1
Il regime barico è cambiato in Europa è le temperature registrate lo dimostrano, ecco quelle delle ore 13:00 (fig.2).
fig.2
Si vede bene come la matrice anticiclonica attualmente sia maggiormente azzorriana, disposta lungo i paralleli, con il centro Europa soggetto all’impatto delle correnti Atlantiche, molto più fresche dei giorni scorsi. A partire da domani però, la circolazione inizierà a cambiare nuovamente, sebbene in maniera graduale, con il caldo che tenderà a impossessarsi nuovamente del bacino centrale del mediterraneo. Molto interessante in tal senso la carta di previsione del modello europeo riguardante la giornata di lunedì (fig.3).
fig.3
Nella fig.3 si vede bene come nei bassi strati, in prossimità del suolo, sia ancora chiaramente presente la figura anticiclonica di stampo azzorriana, allungata lungo i paralleli dal vicino Atlantico; alle quote superiori però (5000 m, linea gialla), è possibile già individuare la cupola anticiclonica di stampo africano, in graduale affermazione e traslazione verso nordest, ovvero verso la penisola italiana. A inizio della prossima settimana quindi, caldo in aumento, ma anticiclone a ovest dell’Italia ancora caratterizzato da una figura ibrida, differenziata alle diverse quote.
In tal senso, anche gli aggiornamenti odierni vedono una graduale traslazione della cupola africana verso le nostre regioni, coadiuvata dall’approfondimento di una cavo d’onda a tutte le quote a ovest della Spagna, in un punto di debolezza dell’anticiclone azzorriano (fig.4).
fig.4
La figura 4 ci mostra alcuni aspetti cartografici ormai familiari, rappresentati dalla distribuzione termobarica delle masse d’aria alla quota geopotenziale di 850 hPa (1500 m ), da cui emergono alcuni indicazioni molto importanti:
1) La struttura dell’anticiclone africano è vista nuovamente puntare verso l’Italia, isolando un massimo pressorio (156 dam, decametri) sull’Adriatico e spingendo nuovamente l’isoterma di +20° C a metà settimana verso le nostre regioni.
2) Il cavo d’onda in Atlantico favorisce nuovamente la separazione tra la figura azzorriana e quella africana, che ormai risulta predominante nel Mediterraneo, con avvezione molto calda nelle nostre regioni tra mercoledì e sabato prossimi.
Ma perchè risulta così importante conoscere il valore della temperatura alla quota geopotenziale di 850 hPa??
Per capirlo possiamo analizzare due radiosondaggi relativi a due rilevazioni differenti nella stazione di Pratica di Mare, nei pressi di Roma (per vedere i dati aggiornati cliccare il seguente link del sito). Il primo radiosondaggio è riferito ore 12 UTC (14:00 italiane) del 9 Luglio Com’è noto, nel radiosondaggio un pallone sonda viene lanciato sulla verticale della stazione e registra una serie di parametri atmosferici come temperatura, pressione, umidità ecc salendo fino alle quote stratosferiche.
Nella fig.5, riportata di seguito, nella terza colonna è possibile vedere il dato di temperatura registrato alle 14:00 nei pressi di Roma (32 m s.l.m.) pari a 29,0° C; se scorriamo la colonna vediamo come, giunti al geopotenziale di 850 hPa (prima colonna), pari alla quota di 1483 m s.l.m. (seconda colonna), il valore di temperatura scende a 19,0° C (fig.5).
fig.5
Vediamo cosa succede alle 00:00 UTC del 10 Luglio (02:00 ora italiana). La temperatura al suolo è scesa a 23° C (è notte), mentre alla quota geopotenziale di 850 hPa, pari a 1504 m sl.m. risulta pari a 18,8° C, quasi invariata quindi (fig.6).
fig.6
Sulla base di quanto esposto, è evidente quindi come la quota geopotenziale di 850 hPa (quota alla quale ritrovo quel determinato valore di pressione) rappresenti il valore dove non sono più presenti le influenze generate dal riscaldamento e/o raffreddamento degli strati atmosferici prossimi al suolo e, pertanto, a tale quota è possibile analizzare la presenza di avvezione fredde o calde in una determinata area senza essere influenzati, ad esempio, dalle variazioni giornaliere (ciclo notte-giorno) di temperatura ( a riguardo si definisce avvezione lo spostamento di una massa d’aria dalle caratteristiche omogenee verso una determinata area, se più calda del luogo di destinazione si definisce avvezione calda, altrimenti avvezione fredda).
Tornando alla nostra analisi, per quanto esposto nella fig.3, appare chiaro come la prossima settimana vedrà probabilmente l’arrivo di una nuova importante avvezione calda nelle nostre regioni, con l’isoterma pari a +20° c a 850 hPa nuovamente sulle nostre teste.
Quanto durerà questa nuova ondata di caldo?? Dagli ultimi aggiornamenti dei modelli sembra possa durare quasi tutta la prossima settimana, prima di essere sostituita da una saccatura atlantica, molto più fresca, generata proprio dallo spostamento del cavo d’onda in Atlantico indicato in fig.2, in spostamento appunto verso le nostre regioni settentrionali (fig.7).
fig.7
L’arrivo della nuova saccatura dovrebbe essere preceduto dalla fase di massima intensità dell’onda calda al centrosud, sotto l’azione del promontorio africano, con temperature molto elevate (>35° C) tra venerdì e domenica prossimi, mentre al nord il tempo inizierebbe a peggiorare, secondo una circolazione spiccatamente meridiana (fig.8).
fig.8
Come evidenziato in fig.8, l’avanzare della saccatura potrebbe generare un intenso e duraturo peggioramento delle condizioni del tempo su tutto il centronord a inizio terza decade, con transito graduale del cavo d’onda proprio nelle nostre regioni. A oggi il modello americano ed europeo sono concordi a riguardo (fig.9,10)
- Modello americano
- Modello europeo
Ecco quindi, che sembra sempre meglio definito per il mese di Luglio, l’avvicendarsi di un periodo piuttosto caldo la prossima settimana, generalmente sopramedia nelle nostre regioni, con una successiva fase più fresca e instabile nella terza decade, soprattutto al centronord; è bene precisare che più fresca significa “relativamente” al periodo precedente, non che arrivi il freddo a Luglio, quanto piuttosto una fase estiva più temperata e dinamica, con occasione per piogge e temporali.
Ciao ciao