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  • TEMPERATURE IN DIMINUZIONE NEL WEEK-END DOPO IL CALDO, CON NEVICATE SUI RILIEVI DELL’ADRIATICO CENTRALE INTORNO 800-1000 M. A SEGUIRE SEMPRE LE REGIONI ORIENTALI PIU’ INSTABILI

TEMPERATURE IN DIMINUZIONE NEL WEEK-END DOPO IL CALDO, CON NEVICATE SUI RILIEVI DELL’ADRIATICO CENTRALE INTORNO 800-1000 M. A SEGUIRE SEMPRE LE REGIONI ORIENTALI PIU’ INSTABILI

Posted on 10/03/2017 by Ilario Larosa in Analisi modelli, previsione a 10-15 giorni
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21-7IT

10-03-2017 - Salve a tutti, nuovo editoriale, in un periodo dominato da pressanti impegni professionali per lo scrivente e da scarsi eventi meteorologici di rilievo.

In realtà, nella giornata odierna, alcuni eventi degni di nota di sono verificati in alcune regioni, come preannunciato nel precedente editoriale. La campana anticiclonica presente nelle regioni occidentali italiane non è infatti riuscita a conquistare tutto il territorio nazionale e correnti settentrionali piuttosto intense, unitamente a temperature abbastanza elevate in quota (intorno 10° C a 850 hPa), hanno fatto salire le temperature al nordovest fino a 25° C, come è accaduto nella costa ligure e in alcune località del Piemonte e Lombardia ai piedi dei rilievi alpini, grazie ai venti di caduta (phoen).

Ancora, alle ore 19:20 locali, Genova registrava 21° C, per il mese di Marzo si tratta di u dato davvero notevole (fig.1).

fig.1

temp_it

 

La dinamica descritta è comunque legata a fattori locali correlati alla compressione adiabatica (senza scambi di calore con l’ambiente esterno) della massa d’aria, in origine relativamente fredda, in arrivo da Francia e Svizzera, durante la discesa lungo i crinali alpini e appenninici, fenomeno ben noto in queste regioni (genesi del phoen).

Ma, dalla fig.1, si evince come non in tutta Italia le dinamiche descritte siano presenti e, anzi, nelle regioni più orientali, con una transizione graduale, l’aria in arrivo da nord risulta molto più fredda e instabile, non dovendo superare ampi ed elevati crinali montuosi (fig.2).

fig.2

sat_new_ireu (18)

 

Ecco quindi, che già dalla fig.2 sono ben visibili i cluster temporaleschi in discesa lungo l’Adriatico e lo Ionio, dove sono già in atto grandinate nella locride, come testimoniato dalla foto inviata da un’assidua lettrice (fig.3 Maddalena Scuteri)

fig.3

17155185_10212041350930175_5749722222898252930_nPrimavera ricca di contrasti come sempre quindi; l’evoluzione per le prossime ore vedrà una graduale diminuzione delle temperature al nordovest, mentre in Adriatico e al sud farà distintamente freddo nella giornata di domani, con valori termici sottozero e 850 hPa (1500 m) e nevicate intorno 800-1000 m tra Abruzzo Molise a Appennino Dauno (fig.4).

fig,4

21-7IT

 

Saccatura che insiterà quindi anche domani nelle regioni più orientali italiane, mentre quelle più occidentali saranno ancora riparate parzialmente dalla figura altopressoria mediterranea (fig.5).

fig.5

Recm241 (1)

Cosa accadrà quindi dopo??

Ebbene, per i prossimi 2-3 giorni il tempo resterà instabile nel Mediterraneo, ma nel lungo termine non si intravedono modifiche sostanziali alla circolazione descritta. Eventuali peggioramenti sembra che, per adesso, debbano sempre privilegiare le regioni adriatiche e il sud, secondo un trend già visto durante l stagione invernale e in particolare a Gennaio (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-252 (1)

Aggiorneremo in merito nei prossimi giorni, nel frattempo ci sarà più movimento nei prossimi giorni nei cieli italiani.

 

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