28-01-2016 - Salve a tutti, rapido aggiornamento modelli, com’è tradizione del sito, finalizzato a cogliere ogni segnale di cambiamento per i meteo appassionati, delusi oltremodo per l’andamento della stagione invernale.

I cambiamenti ora sembrano esserci effettivamente; davvero interessante l’aggiornamento pomeridiano del modello americano, con la saccatura mediterranea che si fa più intensa e approfondita, a chiari contributi artici  nel primo week-end di Febbraio (fig.1).

fig.1

Impossibile non cogliere in queste emissioni la chiara influenza della stratosfera, se non proprio come forzante ai piani inferiori, almeno influente per l’assenza, a partire da ora, di un peso gelido qual’è stato finora il VPS, da tre mesi fino a ora, con il suo inevitabile condizionamento.

Ecco la stessa carta infatti in fig.1 a scala emisferica (fig.2).

fig.2

Appare chiaro lo svuotamento dei geopotenziali in area aleutinica e l’indebolimento del lobo canadese, cosa assolutamente normale in virtù di ciò che è previsto alle quote stratosferiche circa tre giorni prima della mappa in fig.2 (fig.3).

fig.3

Ecco che ritroviamo in fig.2, in forma diversa, tutti gli elementi presenti al termine della prima decade di Febbraio nella carta in fig.3. La nascita di un anticiclone aleutinico alle quote stratosferiche potrebbe quindi influenzare il decentramento del Vortice Polare alle quote troposferiche, con arrivo di corpose saccature cariche pioggia e neve in Italia. Attenzione, non si sta parlando di freddo, ma di neve sulle Alpi, anche abbondante e anche a quote basse al nordovest, ma non oltre al momento, non è poco visto quello che è successo finora.

Anche gli spaghetti per la prima volta evidenziano comunque un trend in discesa, piuttosto deciso, con aumento netto delle precipitazioni a partire dal 5-7 Febbraio (fig.4).

fig.4

Speriamo bene quindi, una serie di tasselli ipotizzati in precedenti editoriali stanno prendendo forma, seguiamo i prossimi aggiornamenti.

Ciao ciao

Condividi...00