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SECONDA PARTE DI MAGGIO FREQUENTEMENTE INSTABILE E/O PERTURBATA AL CENTRONORD, MODELLI SEMPRE PIU’ CONCORDI, TUTTI I DETTAGLI

Posted on 17/05/2015 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-240 (1)

17-05-2015 - Salve a tutti; aggiornamento serale mirato a una più completa analisi dei modelli nel lungo termine, dopo i dettagli riguardanti il breve esposti nell’editoriale del mattino. A tal riguardo, ancora temporali in atto intanto in Sicilia, in spostamento verso est, nel catanese e messinese, esattamente come da previsione, con i rilievi montuosi, in particolare la grande piramide dell’Etna, a fungere da innesco per l’attivazione dei fenomeni (fig.1).

fig.1

 

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In questa sede interessa però molto di più l’evoluzione che, sembra, venga delineata dai modelli per la seconda parte di Maggio; ovvero, quella che vede la presenza di reiterate saccature nordatlantiche in discesa verso il Mediterraneo, con presenza di un cavo d’onda di Rossby frequentemente con asse centrato immediatamente a ovest dell’Italia e/o coincidente proprio con la penisola italiana, secondo una disposizione semistazionaria.

Per capire meglio di cosa si sta parlando iniziamo subito dal breve termine, che vede sempre più probabile un nuovo intenso peggioramento al centronord nella giornata di giovedì. Un nuovo impulso Atlantico, questa volta molto meglio agganciato al flusso principale e quindi meglio alimentato da aria fredda, entrerà deciso nel bacino del Mediterraneo, generando ancora un volta temporali diffusi, anche forti, questa volta con maggior interessamento delle regioni centrali, fino alla Campania probabilmente (fig.2).

fig.2

Rtavn961 (3)

 

Se le previsioni venissero confermate, l’instabilità sarebbe molto marcata al centronord e si estinguerebbe molto lentamente, indugiando in Adriatico e nelle regioni centrali. La ragione di tale persitenza (prevista) del maltempo e della instabilità e da ricercarsi, come accennato, nell’affermazione, nell’alta troposfera, di un cavo d’onda di Rossby perennemente collocato nel Mediterraneo (fig.3).

fig.3

Rtavn9615

Ecco il peggioramento di giovedì alle quote della corrente a getto (fig.3), con asse saccatura proprio sul’Italia che, tradotto nella pratica, significa freddo in quota (inizialmente) frequente innesco di temporali pomeridiani nelle aree interne e temperature anche sottomedia al suolo. Negli ultimi run del modello americano ed europeo colpisce molto la reiterazione delle figure bariche descritte, con l’ondulazione che si ripropone ciclicamente fino alla fine del mese (fig.4).

fig.4

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In fig.4 ecco infatti la nuova saccatura in azione sull’Italia nei primi giorni della settimana successiva, con l’anticiclone delle Azzorre che si spinge sempre più a nord in Atlantico, a incentivare anche nella media troposfera il vistoso cavo d’onda nel Mediterraneo. Eccolo inquadrato nella carta delle correnti a getto per la stessa data (fig.5).

fig.5

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Come si vede dalla fig.5, è sempre il Mediterraneo centrale l’obiettivo del treno di perturbazioni proveniente dal nordatlantico, con alimentazione fredda che parte dai limiti meridionali dell’Artico, tra Groenlandia e Islanda. Nel finale della emissione non cambia molto il quadro barico a scala emisferica, sebbene la penetrazione del cavo d’onda receda leggermente, ma la figura di blocco in Atlantico non perde vigore e nuovi nuclei freddi in quota scivolano lungo il fianco orientale dell’anticiclone, diretti verso il sud dell’Europa (fig.6).

fig.6

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Insomma, se le premesse descritte si rivelassero vere (diventano ogni giorno più probabili), il Mediterraneo centrale e l’Italia andrebbero incontro a un periodo di marcata instabilità atmosferica, soprattutto per il centronord, con frequenti occasioni per precipitazioni anche intense a carattere temporalesco e con temperature in media o sottomedia, come annunciato più volte in questa sede.

In merito a tali aspetti, si conferma ancora una volta come non vi siano particolari indicazioni che evidenzino al momento il possibile avvento di un estate particolarmente calda e, anzi, per l’ultima parte della primavera e prima parte dell’estate meteorologica (dal 1° Giugno) sono presenti evidenze in merito a un’evoluzione alquanto dinamica e spesso caratterizzata da contrasti termici piuttosto accesi, con eventuali ondate di caldo brevi e di carattere dinamico (legate cioè al transito di ondulazioni di grande ampiezza con promotori altopressori transitori). Aggiorneremo comunque tali aspetti in seguito.

Ciao ciao

 

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