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REGIONI CENTRALI IN ATTESA DELLA NEVE IN NOTTATA ED ENTRO L’EPIFANIA, TOSCANA, EMILIA ROMAGNA, TRIVENETO, UMBRIA, MARCHE, LAZIO, ABRUZZO E MOLISE VEDRANNO NEVICATE ANCHE INTENSE A QUOTE BASSE, FINO A 200-300 M. IL GRANDE INVERNO E’ IN ITALIA

Posted on 03/01/2021 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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03-01-2020 – Salve a tutti, nuovo post serale nel pieno dell’ondata di freddo e maltempo che sta colpendo molte regioni italiane, praticamente quasi tutto il centronord.

Occorre sottolineare infatti, come dal triveneto, all’Appennino tosco emiliano, al crinale ligure piemontese, fino da oggi alle regioni centrali, la NEVE, insieme alle piogge insistenti e diffuse, stia creando seri problemi alla viabilità, con accumuli spesso superiori ai 2 m sui rilievi alpini e appenninici.

Non è affatto finito il maltempo e, anzi, la fase più fredda dell’evoluzione meteorologica in atto deve ancora arrivare !!!!

Per l’immediato, l’animazione satellitare che ci mostra l’intensa struttura depressionaria attorno alla quale ruotano le nubi, che vanno a impattare nelle regioni centrali tirreniche ma anche nel golfo ligure e triveneto.

fig.1

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Come si vede, il peggioramento è in pieno svolgimento e altra aria fredda continua ad affluire da ovest-nord ovest, dalla Francia, entrando nel Mediterraneo centrale.

Ecco perchè, ancora le prossime ore e buona parte della notte, saranno favorevoli alla genesi di nevicate a quote sempre più basse al centro, mediamente intorno 500-600 m ma localmente anche a quote più basse in occasione di precipitazioni di forte intensità, assolutamente possibili nel contesto attuale.

fig.2

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La saccatura in azione attualmente nelle nostre regioni continuerà praticamente a lasciar affluire nuclei perturbati e freddi di aria polare marittima fino a dopo la Befana, ma con brevi pause tra un peggioramento e l’altro.

Domani, le precipitazioni diminuiranno ma la saccatura permarrà al suo posto e, anzi, subirà gradualmente una rotazione in senso orario, tale da consentire l’arrivo di aria più fredda a matrice continentale, con entrata sempre dalla valle del Rodano.

fig.3

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Sebbene l’alimentazione fredda verrà parzialmente “tagliata” dal movimento dell’anticiclone delle Azzorre, tale dinamica sarà comunque sufficiente a far diminuire ulteriormente le temperature su tutto il centronord e, tra il 5 e il 6 Gennaio, una perturbazione a carattere freddo attraverserà le regioni italiane, generando maltempo e nevicate a bassa quote su buona parte delle regioni centrali e più a nord su Emilia Romagna e triveneto.

fig.5

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La fig.4 si riferisce alla prima parte del peggioramento, con l’aria fredda in entrata e le precipitazioni che risultano diffuse e localmente intense nelle centrali tirreniche e, a seguire, nel triveneto.

Nella notte dell’Epifania, tra il 5 e il 6, le temperature diminuiscono ulteriormente ed ecco che l’Appennino si imbianca anche a quote basse dalla Toscana alla Campania, passando per Umbria Marche e Molise.

fig.6

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Da sottolineare come, per lo stesso periodo, tra il 5 e il 6, notte dell’Epifania, un nucleo artico con temperature inferiori a -35 C a 500 hPa (>5000 m), in transito nel Tirreno settentrionale, potrebbe regalare davvero nevicate a quote molto basse (200-300 m) tra Toscana e Umbria, con qualche città della nostra bella penisola imbiancate per l’occasione.

fig.7

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Su questo aspetto i modelli sembrano essere d’accordo e quello europeo vede chiaramente la diffusione della copertura nevosa al suolo per le regioni centrali, oltre che per il nord.

fig.8

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Insomma, un percorso emozionante ci attende e forse siamo solo all’inizio, gli altri dettagli in merito al lungo termine sono stati discussi a riguardo nell’editoriale di metà giornata al quale si rimanda.

Ciao ciao

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