METEO&SCIENZA

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PRIMO BREAK IN ATTO, POI CALDO INTENSO ALLE PORTE, MA IN AGOSTO L’ESTATE DIVENTERA’ SEMPRE PIU’ INSTABILE FINO A FERRAGOSTO, ALTRI DUE STEP TEMPORALESCHI

Posted on 27/07/2016 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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ecmwf_T850a_eu_8 (1)

27-07-2016 - Salve a tutti, nuovo articolato editoriale, mirato a verificare quanto sta accadendo e quanto potrà accadere, dal punto di vista meteorologico, nelle nostre regioni nel periodo più delicato e centrale dell’estate.

Primo break temporalesco in azione nelle regioni italiane. Come sempre in questi casi, le piogge sono sempre distribuite a macchia di leopardo, ma l’instabilità nella giornata odierna si è fatta sentire e continuerà nelle prossime ore a bersagliare il nord Italia (fig.1).

fig.1

image (1)

Numerosi temporali pomeridiani hanno interessato il crinale appenninico tosco emiliano, ligure e del centro Italia, altri i rilievi alpini, con ampi sconfinamenti in pianura.

Ma non è finita; dalla Francia continuano ad affluire impulsi perturbati, che instabilizzano ulteriormente l’atmosfera dei cieli del nordovest, dove si stanno innescando altri temporali anche piuttosto intensi (fig.2).

fig.2

VMI (9)

Il peggioramento attuale rappresenta il primo dei tre step (break) periodici previsti dai modelli come pausa alle fasi più calde tipicamente estive, calde e soleggiate, che dovrebbero caratterizzare il periodo centrale dell’estate. In tal senso, i prossimi giorni potrebbero essere, con buona probabilità, tra i più caldi dell’estate, con l’affermazione di un promontorio altopressorio a matrice africana della durata di 4-5 giorni (fig.3).

fig.3

Rtavn1202

La fig.3 è riferita al momento di massima espansione, nel Mediterraneo, dell’afflusso caldo dall’Africa nordoccidentale, con l’isoterma di +20° C che invade buona parte del territorio italiano. In tale fase, fino al 2 Agosto, le temperature potrebbero raggiungere valori intorno 36-38° C nelle aree pianeggianti interne del centrosud, ma il caldo si farà sentire anche al nord.

Ma sempre più conferme trova, altresì, l’arrivo della seconda rottura (break) temporalesca, proprio a iniziare dalla sera del 2 Agosto al nord, con fenomeni che potrebbero risultare di forte intensità in molte regioni italiane (fig.4).

fig.4

Rtavn1681 (1)

Secondo gli ultimi aggiornamenti del modello americano, anche questo passaggio potrebbe risultare piuttosto brusco, molto più di quello attuale, con valori di temperatura in picchiata alla quota geopotenziale di 850 hPa (1500 m), con la +10° C che entra in Adriatico da nordest (fig.5).

fig.5

192-7IT

 

Più cauto il modello europeo, ma anche in questo caso presente comunque l’arrivo del fresco al termine della fase prettamente estiva (fig.7).

fig.7

ecmwf_T850a_eu_8 (1)

In fig.7 il peggioramento del 3 Agosto viene definito 1° step (a partire da ora), ma in realtà segue quello attuale.

E dopo?? L’estate riprende??

SI, ma non in maniera intensa e anzi, il disturbo operato dalla goccia fredda del 3 Agosto sembra possa persistere per alcuni giorni, tramite un costante afflusso instabile dai Balcani, attivo quindi soprattutto nelle Adriatiche e al sud (fig.8).

ecmwf_T850a_eu_11 (3)

Qual’è, quindi in tale contesto, la visione globale ormai intravista dai modelli fino alle porte di Ferragosto per l’estate in corso??

Ebbene, giungono ulteriori conferme in merito alla sostanziale assenza di lunghi periodi di caldo intenso. Dopo la “fiammata” dei prossimi giorni infatti, nel lungo termine si intravedono alcune caratteristiche nella disposizione del VP che lasciano ipotizzare una possibile spinta del getto polare a ridosso delle Alpi anche nella seconda decade di Agosto. 

Ecco infatti due figure molto indicative in merito.

Nella prima figura (fig.9) il neo formato VP va pericolosamente a decentrarsi nel comparto canadese, dinamica deleteria nella stagione passata in quanto causa di continue rimonte anticicloniche nell’Atlantico orientale e Mediterraneo occidentale (fase EA+, fig.9).

fig.9

gfsnh-0-300

Ma in questa particolare stagione l’anticiclone delle Azzorre (wave 2 troposferica), almeno per ora, sembra voglia far sentire la sua voce, spingendo un nucleo di vorticità del VP verso il comparto europeo e ponendo le basi per una possibile nuova saccatura nel Mediterraneo occidentale nel periodo che precede Ferragosto (fig.10).

fig.10

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Insomma, la stagione estiva prosegue lungo la strada tracciata e ipotizzata ormai a fine Giugno e, se le premesse contenute negli ultimi aggiornamenti fossero rispettate, il periodo intorno Ferragosto potrebbe condurre alla classica rottura stagionale, in linea con la tradizione estiva “normale” tanto cara ai meteo appassionati.

Ciao ciao

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