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PRIME CARTE “NEVOSE” NEL LUNGO TERMINE DEI MODELLI, CAMBIAMENTO POSSIBILE ENTRO FINE ANNO, TUTTI I DETTAGLI

Posted on 15/12/2014 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-384 (34)

15-12-2014 - Salve a tutti; sempre più emozionante l’analisi del lungo termine, sebbene ci attenda nel breve e medio termine un periodo sostanzialmente stabile e soleggiato fino a Natale; inizia a prendere infatti forma un’evoluzione molto più dinamica per il VPT a fine anno, che potrebbe condurre a risvolti molto interessanti prima della fine delle vacanze natalizie.

Andiamo comunque per gradi. Del breve termine si è parlato nell’editoriale del mattino; come sempre in questa sede analizziamo le carte di maggiori interesse complessivo nell’evoluzione del lungo termine. Per molti giorni l’evoluzione nella penisola italiana, come accennato, rimarrà bloccata in una contrapposizione tra la cellula altopressoria stazionaria nel Mediterraneo (emanazione azzorriana in un primo tempo, con una vita propria in un secondo), e il lobo europeo del Vortice Polare, con un getto polare sempre più teso oltre il 50° parallelo(fig.1).

fig.1


gfsnh-0-192 (16)

 

 

Una simile evoluzione non farà altro che rafforzare ulteriormente, con il passare dei giorni, l’alta pressione sulla penisola italiana e nel Mediterraneo occidentale, con temperature miti e tempo stabile e soleggiato almeno fino al periodo natalizio. Unica eccezione a tale dinamica potrebbe essere rappresentata da una rapido passaggio perturbato da nord diretto verso il mar Egeo, di cui si ha traccia nel periodo 21-22 Dicembre negli spaghetti del modello americano (fig.2).

 

fig.2

MT8_Rom_ens (18)

 

 

Attenzione quindi e repentine modifiche nella previsione per quella data, ma in ogni caso il peggioramento ipotizzato sarebbe una parentesi fresca in un contesto di stabilità con temperature sopramedia.

Fino a qui abbiamo affrontato il periodo natalizio, ma proprio nei giorni successivi al Natale ad oggi si conferma un’inversione di tendenza sempre più marcata nell’assetto assunto negli ultimi giorni dell’anno dal Vortice Polare. A partire dal periodo intorno al 27-28 Dicembre, sembra prendere sempre più corpo l’ipotesi di una rinnovata spinta delle onde troposferiche, in particolare d quella aleutinica, con un poderoso forcing diretto verso l’Artico che potrebbe davvero destabilizzare la struttura del VPT entro la fine dell’anno.

Particolarmente “emozionante” l’emissione del run parallelo del modello americano (diventerà quello ufficiale a Gennaio), alla pulsazione aleutinica a nord dell’Alaska risponde l’anticiclone delle Azzorre con la creazione di un blocco in Atlantico.

 

Ecco l’inizio della pulsazione, visibile già nel giorno di Natale secondo il modello americano (fig.3).

 

fig.3

 

gfsnh-0-240 (9)

 

 

Ed ecco la strepitosa evoluzione, con la penetrazione in Artico della struttura aleutinica e la risalita azzorriana complementare nel settore opposto dell’emisfero (fig.4).

 

fig.4

 

 

gfsnh-0-324 (5)

 

L’evoluzione mostrata, per ora assolutamente ipotetica, potrebbe generare un’irruzione fredda artico-continentale nella penisola italiana di tutto rispetto, con nevicate diffuse a quote basse lungo il versante adriatico, anche pianura in Romagna, con ampi sconfinamenti nel settore tirrenico.

Ovviamente la carta mostrata è un esempio di quella che potrebbe essere l’evoluzione futura che, sebbene in questa sede sempre dibattuta quasi esclusivamente a scopi didattici, poggia le basi su alcune premesse importanti in merito all’evoluzione a scala emisferica del Vortice Polare. La partenza della pulsazione aleutinica appare infatti molto probabile, appoggiata anche dal comportamento del VPS nella media troposfera. Resta maggiormente dubbia la partenza della seconda onda in Atlantico, quella azzorriana, fondamentale per far giungere il freddo da noi. Al momento non è possibile esprimere un parere in merito, lasciamo partire la prima onda, ne seguiremo l’evoluzione successiva. L’ultima carta del citato run parallelo del modello americano lascia comunque ben sperare, l’aleutinico si riaccentra nella sua posizione naturale, nello stretto di Bering, e può far proseguire il suo forcing in Artico, mirato alla destrutturazione del VPT in Gennaio (fig.5).

fig.5

gfsnh-0-384 (34)

 

Al prossimo aggiornamento

 

Ciao ciao

 

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