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PREVISIONE PER LA FINE DELL’INVERNO; PRIMA PARTE DI MARZO FREDDA, INSTABILE E NEVOSA

Posted on 22/02/2014 by meteogeo in Analisi modelli, previsione a 10-15 giorni, L'EDITORIALE
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22-02-2014 - Salve a tutti, giunti ormai alla fine dell’inverno, occorre fare il punto su quelle che potrebbero essere le tendenze nel medio-lungo termine nell’evoluzione meteorologica del comparto europeo e mediterraneo. L’inverno trascorso, finora, non ha regalato significativi episodi freddi e nevosi a sud delle Alpi; tuttavia, dalle ultime emissioni dei GM (Global Model), emerge la concreta possibilità di vivere un periodo molto instabile, a tratti perturbato, nella prima decade di Marzo, con occasioni frequenti per piogge e nevicate anche nell’area appenninica.

Il cambio di tendenza è visibile nell’analisi della cartografia del modello americano già alle 96 h, tra quattro giorni. Mentre il nordamerica sarà alle prese con una delle più cruente ondate di gelo della stagione, un nucleo gelido del grande vortice canadese, visibile in sinistra in figura, si distaccherà dal corpo principale per avviarsi in direzione dell’Europa (visibile nell’appendice in basso sempre a sinistra). 

Modello GFS, carta di previsione pressione al livello del mare e a 500 hPa (5000-5500 m) – 26 Febbraio

gfsnh-0-96

 

 

Precisiamo subito che il freddo sarà soprattutto in quota, mentre le temperature nei bassi strati aumenteranno molto nell’attraversare l’Atlantico (in partenza saranno intorno i -30° C).

Tuttavia, il carico di instabilità che tale struttura perturbata porterà con se sarà sufficiente a generare una probabile intensa ondata di maltempo su tutte le regioni italiane proprio a partire dal giorno 1 Marzo, come evidenziato dalla carta di previsione di seguito.

Modello GFS, carta di previsione pressione al livello del mare e  a 500 hPa (5000-5500 m) – 1 Marzo

gfsnh-0-168

 

 

Come si vede dalla carta riportata, è prevista la formazione di un profondo minimo depressionario di 990 hPa, proprio nel Tirreno centrale, capace di apportare piogge e temporali diffusi su buona parte delle regioni italiane e nevicate anche abbondanti a quote medie nell’Appennino centrale.

L’ondata di maltempo sarebbe alquanto prolungata, per l’entrata decisa della corrente a getto, che guida i fronti perturbati, in pieno Mediterraneo a basse latitudini, saccatura pronunciata con ampio serbatoio freddo in quota.

Modello GFS, dettaglio Europa andamento correnti a getto a 300 hPa (9000 m) – 2 Marzo

Rtavn16815

La configurazione in esame, così come intravista dal modello americano, assumerebbe quindi caratteri di stazionarietà, bloccata da due anticicloni ai lati (configurazione a omega rovesciata) e la ritroveremmo quasi immutata dopo 24 h

Modello GFS, dettaglio Europa pressione al livello del mare e  a 500 hPa (5000-5500 m) – 2 Marzo

Rtavn1921

 

Dicevamo a riguardo della possibilità di avere finalmente nevicate anche in Appennino a quote ragionevoli. Il freddo, in questo tipo di peggioramenti con entrata dall’Atlantico, è soprattutto in quota come accennavamo prima, con temperature di circa -30° C a 5000 m. Ad ogni modo, la presenza di termiche sufficientemente basse anche negli strati inferiori (tra 0° e +2° C a 1300 m), potrebbe consentire la genesi di rovesci nevosi diffusi intorno 700-800 m su buona nell’Appennino centrale tra i giorni 1 e 3 Marzo, ecco la carta delle temperature previste a 850 hPa (1300-1500 m).

Modello GFS, dettaglio Europa temeprature a 850 hPa (1300-1500 m) – 2 Marzo

Rtavn1922

 

Nell’ultima emissione del modello americano odierno c’è anche una ulteriore speranza per i nevofili; l’ultimo pannello, datato 10 Marzo (affidabilità non elevata), evidenzia una reiterazione delle dinamiche descritte, con possibile arrivo di un nucleo perturbato ancora più intenso per l’inizio della seconda decade di Marzo, che si preannuncerebbe molto instabile quindi.

Modello GFS, carta di previsione pressione al livello del mare e  a 500 hPa (5000-5500 m) – 1o Marzo

gfsnh-0-384 (1)

Quale affidabilità assegnare alla previsione ora descritta??…Diciamo subito che la prima ondata è ormai molto probabile, il peggioramento ci sarà, da definire l’incisività, il modello americano è il più ottimista in tal senso; possiamo comunque dare un’occhiata ai cosiddetti “spaghetti”, nome banale utilizzato in gergo per definire una delle più affascinanti applicazioni dello studio della teoria del caos.

Di seguito viene riportata la previsione del parametro temperatura a 850 hPa (analizzata in precedenza). Nel grafico in esame, per la stessa previsione i parametri di input sono stati perturbati più volte per verificare la divergenza della previsione nel lungo termine, secondo la classica definizione di sistema caotico. I dati rappresentano quindi la stessa previsione emessa più volte con piccole variazioni volutamente inserite nei dati. Come si vede, i dati sono molto raccolti (divergenza minima), segnale che la previsione del modello ufficiale, non perturbato, è attendibile. Torneremo sull’argomento, per ora semplificato.

 

MT8_Rom_ens (2)

 

 

Un altro indice che evidenzia la possibilità di un cambiamento evolutivo per l’inizio di Marzo e la MJO (Mudden Julian Oscillation); tale indice evidenzia la tendenza all’innesco di ondulazioni più o meno marcate delle onde planetarie nei vari settori del globo, con possibile ondate di freddo e maltempo nelle regioni interessate dal cavo d’onda. La previsione attuale la vede in partenza su magnitudo elevate nei settori 7-8, favorevole all’innesco di risalite dell’anticiclone delle Azzorre in area Atlantica, con configurazioni di blocco e conseguente saccature fredde e nevose in Europa, come in parte evidenziato dalle carte di previsione.

 

ensplume_full

 

Per concludere, una serie di fattori indicano la possibilità di vivere una prima parte di Marzo fresca e instabile, in netto contrasto con quanto visto nel mese di Febbraio. Attenderemo impazienti gli sviluppi….

 

Ciao ciao

 

 

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