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PERMANE L’ASSETTO ULTRACOMPATTO DEL VP ANCHE IN STRATOSFERA, QUALCHE CONCESSIONE TRA NATALE E CAPODANNO, PER QUALCOSA DI PIU’ ANNO NUOVO

Posted on 14/12/2015 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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NH_HGT_10mb_384 (7)

14-12-2015 - Salve a tutti, aggiornamento pomeridiano sempre mirato a monitorare lo stato di salute del VP, freddo e approfondito come non mai, tanto da far notizia anche nei confronti di chi vorrebbe da tempo l’arrivo del freddo e della neve.

La prima figura della serata è davvero indicativa; ecco la situazione attuale, in termini di distribuzione delle temperature, del Vortice Polare Stratosferico alla quota geopotenziale di 10 hPa (30 km, fig.1).

fig.1

gfsnh-10-6 (1)

 

Un cerchio quasi perfetto, inscritto dalla isoterma di -60° C. Come molti sapranno, il cerchio (o meglio la sfera in termini tridimensionali) è la forma geometrica a cui tende la materia per cercare lo stato di massima compattazione, non a caso la terra è sferica, in quanto la massa viene richiamata da tutte le direzioni verso il centro di gravità (quasi coincidente con il centro della terra, ma non esattamente) cercando di restare alla minor distanza possibile da esso. Nel caso specifico, il VP tende ad addensarsi a tutte le quote verso le regioni polari, richiudendosi sempre di più e aumentando di velocità. Ciò che sta accadendo in stratosfera “condiziona” indubbiamente quanto accade in troposfera. Infatti, se ancora fino a qualche giorno fa erano presenti piccole irregolarità della distribuzione dei geopotenziali a scala emisferica alle quote troposferiche, ecco la previsione odierna a distanza di circa una settimana da ora in troposfera a 500 hPa (5500 m, fig.2).

fig.2

gfsnh-0-192 (3)

 

 

Il “cerchio” (approssimato) senza ondulazioni è previsto formarsi anche alle quote inferiori, grazie al forcing stratosferico.

La conseguenza diretta da noi sarà la rimonta sempre più decisa di un cuneo altopressorio a matrice ibrida azzorriana-africana, coricata lungo i paralleli con chiaro assetto zonale (ved. editoriale).

Ecco perchè Natale, probabilmente, lo passeremo in compagnia di un bel anticiclone subtropicale, con aria calda a tutte le quote, ad eccezione della Pianura Padana, dove saranno presenti inversioni termiche di un certo rilievo e assenza di neve in montagna. Le uniche possibilità di avere qualche variazione al contesto descritto consisteranno in “sbuffi” freddi con circolazioni secondarie, al margine del lago freddo del VP, come quella proposta dal run mattutino del modello americano (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-384

 

 

Non male le termiche previste nel basso Adriatico, ma è un’evoluzione al limite, con una imponente rimonta altopressoria che incalza da ovest (fig.4)

fig.4

Rtavn3842

 

Nel complesso si tratta di un’evoluzione simile a quella prospettata per le pause perturbate ai periodi anticiclonici, ma la forza del VP è tale da renderle davvero effimere nel contesto generale.

In stratosfera intanto, cosa succederà??

A partire proprio dal periodo natalizio la presenza di alcuni warming in area siberiana porterà un tentativo di indebolire e sbilanciare il VP (fig.5).

fig.5

gfsnh-10-216

 

 

Ma la struttura del VP di quest’inverno è dura da scardinare e per adesso sembra che tali tentativi siano destinati a causare solo lievi displacement dal polo )fig.6).

fig.6

NH_HGT_10mb_240 (1)

 

 

Che in alcune emisisoni sembra possano sortire effetti maggiormente incisivi (fig.7).

fig.7

NH_HGT_10mb_384 (7)

 

Le emissioni però non sono concordanti e, pertanto, tutto è rimandato a Gennaio, probabilmente  seconda decade per avere un cambio più deciso di circolazione a scala emisferica; prima solo “refoli” freschi al margine della circolazione generale del VP, quando concessi dal flusso zonale sempre più veloce.

 

Ciao ciao

 

 

 

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