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PERIODO MOLTO PERTURBATO ALLE PORTE: NEVE IN EMILIA ROMAGNA, TOSCANA, LIGURIA, MARCHE, UMBRIA, PIEMONTE (PIANURA), VDA, LOMBARDIA, TRIVENETO, RILIEVI DEL CENTRO, E TANTA PIOGGIA A DICEMBRE

Posted on 27/11/2020 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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gfs_T850a_eu_24

27-11-2020 – Salve a tutti, editoriali che si susseguono frenetici, come tradizione del sito in questi casi (con qualche tentativo di imitazione).

Eccoci quindi al resoconto serale, che vede una serie di argomenti che inquadrano una vera stagione perturbata e fredda alle porte, perlomeno secondo le emissioni serali.

Innanzitutto, ecco l’intensa perturbazione che sta approcciando le regioni meridionali, generando piogge intense sulla Sardegna orientale, domani in trasferimento verso est, nelle regioni ioniche e del basso Adriatico.

fig.1

animation-satellite-ir-france (6)

 

Passato questo peggioramento, da monitorare attentamente per le regioni menzionate, per la possibilità di piogge intense con rischio idrogeologico, la depressione si sposterà verso est, ma nell’arco di un paio di giorni un’altra depressione di distaccherà dal flusso principale atlantico, questa volta dalla Scandinavia, diretta verso il Mediterraneo.

fig.2

ECMOPEU12_120_1 (3)

Il nocciolo freddo, sia in quota, sia al suolo, sarà in grado di generare, grazie alla peculiare collocazione del minimo al suolo, nevicate anche di una certa intensità nell’Appennino tosco-emiliano e romagnolo, con quota neve in progressivo abbassamento fino alla pianura, alle porte di Bologna (dove potrebbe fioccare) nella giornata di mercoledì.

fig,3

ECI1-120

 

La carte del modello europeo sono ancora meglio di stamattina in proposito, NEVE che fa la sua comparsa ai bordi della pianura emiliano romagnola, nelle colline della Toscana, in Liguria e nell’Appenino laziale abruzzese, passando per Umbria e Marche.

fig.4

xx_model-en-343-0_modez_2020112700_168_16_108

Le chiazze scure in figura evidenziano al distesa di neve al suolo giovedì mattina.

A questo punto, a metà della prossima settimana, le cose cambiano ancora in meglio, nel senso che il Vortice Polare, che fino a quel momento aveva inviato unicamente gocce fredde a margine della circolazione principale, entra in gioco con una massiccia saccatura proveniente dalla Groenlandia, davvero maestosa.

fig.5

 ECMOPEU12_168_1 (2)

La dinamica evidenziata rappresenta una classica condizione per avere nevicate a bassa quota al nord, anche con temperature non particolarmente basse a 850 hPa (1500m), in quanto l’aria fredda nei bassi strati affluita nei giorni precedenti viene sopravanzata da correnti meridionali, con aria più calda e leggera e da un nucleo più freddo anche in quota a 5000 m.

Ecco giungere quindi anche le nevicate al nord, anche piuttosto diffuse, in pianura praticamente su tutto in Piemonte e VDA, a quote basse in Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige e, ancora sull’Appennino tosco emiliano.

fig.6

xx_model-en-343-0_modez_2020112712_222_1176_108

 

Ancora più impressionante del mattino l’emissione serale del modello europeo, nevicate estese con accumulo nelle regioni menzionate.

A scala europea, anche il modello americano ci delizia con una carta piena di neve, anche qui al nord ovest.

fig.7

gfs_asnow_eu_65 (6)

 

Cosa sta succedendo quindi??

Ebbene, a scala emisferica, il Vortice Polare viene disturbato da una poderosa spinta aleutinica (n.1), in grado di operare un forcing, ovvero di intrudere sia verso l’Artico ma anche verso le quote superiori, al limite con la stratosfera, disturbando e frammentando il VP, con un’azione che, a seguire, beneficia dell’apporto di una seconda onda atlantica, secondo un modello a onde convergenti appunto.

fig.8

gfsnh-0-384 (2)

 

In questo modo, frammenti del VP possono raggiungere le latitudini meridionali in seno alle ondulazioni del getto polare come quella raffigurata sopra.

gfs_T850a_eu_24

 

Insomma, una stagione che si fa sempre più avvincente, non ci perderemo nemmeno un passaggio.

 

Ciao ciao

 

 

 

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