25-01-2015 - Salve a tutti; con le carte presentate oggi dai modelli non è possibile astenersi da un dettagliato aggiornamento riguardante l’evoluzione meteorologica della settimana entrante. Confermata la massiccia irruzione Artica, con annesso ampio nocciolo gelido del Vortice Polare in arrivo sull’Italia per venerdì 30 Gennaio. La novità, presentata oggi dai modelli, in parte anche ipotizzata nell’editoriale di ieri, è di una prosecuzione e stazionamento della saccatura artica così formata, con partenza di un eventuale blocco Atlantico e possibilità, nella seconda fase del peggioramento, di nevicate su tutto il nord Italia, anche in pianura.
Andiamo per gradi, come sempre; le prime mosse del VPT sono ormai alle 72 h, il possente nocciolo gelido in distacco dal lobo principale canadese è visto prendere la strada dell’Europa già mercoledì 28 (fig.1).
fig.1
Dopo sole 48 h, il polo è pronto a piombarci sulla testa, con un minimo anche oggi di circa 975 hPa in discesa lungo l’Adriatico (fig. 2). Si ricorda sempre che inizialmente il freddo sarà in quota e non verrà avvertito nei bassi strati.
fig.2
Come accennato quindi, inizialmente le termiche non saranno molto basse al suolo, i rovesci in arrivo nelle regioni tirreniche saranno nevosi a quote medie (1000 m) nella mattinata di venerdì. Con il passare delle ore però, la quota neve si abbasserà rapidamente e, nella notte tra venerdì a sabato, una vera burrasca interesserà tutte la dorsale appenninica e il nordest, con venti forti, rovesci, grandinate e quota neve in abbassamento fino al piano al nordest, a quote basse in Appennino (fig.3).
fig.3
Il passaggio perturbato in esame durerà fino alla serata di sabato e rappresenterà l’entrata in grande stile della saccatura Artica nel Mediterraneo, che però non mollerà la presa e, secondo gli ultimi aggiornamenti, potrebbe interessare le nostre regioni con impulsi perturbati sempre più freddi per altri 4-5 giorni. Infatti, la novità delle emissioni odierne, come accennato, è rappresentata da una evidente ripresa della spinta azzorriana in Atlantico, con possibile formazione di una possente figura di blocco nei primi giorni di Febbraio. Semplicemente entusiasmante l’evoluzione presentata dal modello europeo. Almeno altri due impulsi perturbati in arrivo tra il 2 e il 4 Febbraio, con neve anche in pianura possibile al nord Italia.
Ecco la saccatura in data 2 Febbraio (fig.4).
fig.4
Analizziamo attentamente la carta in fig 4; un nuovo intenso impulso perturbato si fa strada dal golfo del Leone, a sud della Francia, diretto verso le regioni centrosettentrionali. Le temperature nei bassi strati sono intanto scese, grazie ai continui afflussi di aria artica dei giorni precedenti, ecco il dettaglio delle termiche per lo stesso periodo (fig.5).
fig.5
In sostanza, se l’evoluzione prospettata dal modello europeo si avverasse, un cospicuo afflusso caldo umido, che precede la perturbazione, interesserebbe le regioni settentrionali la sera del 2 Febbraio, innescando diffuse nevicate in pianura su buona parte della pianura Padana, in particolare Piemonte, Lombardia ed Emilia, come spesso capita in queste occasioni. Neve a quote basse anche al centro comunque, come illustrato nella fig.5.
La carta successiva, riguardante il giorno 3, evidenzia le genesi di un’intensa fase di maltempo in arrivo sull’Italia, con un profondo minimo nel medio Tirreno e altra neve su Alpi e Appennino. Insomma, il classico inverno italiano, senza eventi eccezionali ma con tanta neve anche a quote basse (fig.6).
fig.6
La fase perturbata non si arresterebbe poi, in quanto un nuovo impulso sarebbe già pronto sulla Francia per seguire il precedente (fig.6). In tal senso, la prosecuzione del run 00 del modello americano conferma quanto affermato, anticiclone delle Azzorre che riparte con un nuovo slancio verso nord alle 252 h (4 Febbraio) e altri impulsi pertubati possono seguire la strada tracciata dai primi (fig.7).
fig.7
A seguire infatti, ecco un nuovo peggioramento in arrivo, il 5 Febbraio, nel Mediterraneo, guidato dalla saccatura Artica, semistazionaria sull’Italia (fig.8). Nelle fig.7 e 8 da segnalare l’imponente ripresa del blocco euroasiatico con valori al suolo di ben 1065 hPa, ottimo presupposto per altre ondate gelide sul’Italia.
fig.8
Insomma, se l’evoluzione prospettata oggi dai modelli fosse confermata, la penisola italiana si preparerebbe a vivere una lunga fase perturbata e fredda, nella migliore tradizione del periodo, con abbondanti nevicate su Alpi e Appennini anche a quote basse e, forse, anche in pianura su molte regioni del nord.
Ciao ciao