17-01-2019 – Salve a tutti, emozionante sequenza di aggiornamenti per quello che le carte vanno ormai definendo come un evento, vedremo caratterizzato da quali peculiarità.
Partiamo subito quindi alla descrizione dell’obiettivo che la nostra esposizione si propone; attualmente, le regioni italiane, come accennato anche nel precedente editoriale, sono caratterizzate dal passaggio di fronti perturbati di moderata intensità di stampo atlantico. Uno sta transitando oggi nelle centrali e un altro ne arriverà domani, sabato.
In questa fase, i fenomeni non saranno particolarmente intensi, ma le cose andranno a cambiare, come annunciato da giorni. già da martedì 22, per poi inaugurare una fase di tempo estremamente perturbato nel Mediterraneo centrale tra i giorni 23 e 27 Gennaio.
Ecco la partenza del peggioramento, martedì, con un enorme nucleo di vorticità che va a distaccarsi, nel settore groenlandese, dal lobo canadese, proprio dove è più attivo e, stretto tra due figure altopressorie, è praticamente costretto a tuffarsi in pieno Mediterraneo, come indicato con la freccia tratteggiata.
fig.1
Al centro del nucleo artico menzionato le temperature in quota risultano infeiori a -40° C, al suolo sono meno fredde trattandosi di un afflusso artico marittimo che transita su un oceano.
Una volta entrato nel Mediterraneo (tale dinamica è chiaramente favorita dall’indebolimento del VP conseguente al warming stratosferico), la miscela che si viene a creare risulta esplosiva, grazie al contrasto generato con la massa di aria caldo umida presente a tutte le quote nei nostri mari.
fig.2
Ecco quindi, nella giornata di giovedì 24, nascere un ciclone extratropicale “monster” sopra le nostre teste, con numeri assolutamente inusuali per le nostre latitudini, con un minimo di pressione al suolo, previsto nell’ultima elaborazione del modello americano, di ben 971 hPa sulla Toscana, con la isoterma di -35° C a 5080 m (anche questa quota geopotenziale è bassissima).
fig.3
Potrà nevicare con questo “ciclone”??
Assolutamente si, nonostante temperature al suolo basse ma non gelide, i rovesci nevosi, frequenti e intensi, potranno giungere fino a quote pianeggianti su una larga porzione delle regioni tirreniche, dal levante ligure al salernitano, passando per tutta la Toscana e il Lazio.
fig.4
Fare una previsione di dettaglio ora è impossibile, ma i 200-300 m indicati nella fig. si riferiscono alla neve asciutta, in caso di rovesci intensi potrà nevicare fino alle coste nei settori occidentali della penisola.
Ma non sarà finita qui!!
La voragine depressionaria creata dal nucleo artico marittimo fungerà da richiamo, sembra ormai molto probabile, per un secondo nucleo gelido continentale, proveniente direttamente sal lobo siberiano, creando una configurazione da brivido (anche in senso letterale).
fig.5
A questo la previsione è a un bivio; se il blocco atlantico dovesse reggere, nel Mediterraneo giungerebbe un secondo nucleo perturbato, di origine continentale, gelida, con ulteriore abbassamento della quota neve ed evoluzione che potrebbe diventare realmente “seria” per le nostre regioni.
Va comunque precisato che nessun modello vede chiaramente ciò, il modello europeo vede comunque la permanenza di una saccatura artica anche dopo il 27 con afflusso freddo costante.
fig.6
Il modello americano mostra, ora si, tutta la potenza della propagazione del warming stratosferico, con la disgregazione del lobo canadese e l’affermazione di un anticiclone artico di ben 1060 hPa.
fig.7
A fine run appare evidente la formazione di un immenso lago gelido nel comparto euroasiatico, con conseguenze tutte da valutare per il mese di Febbraio.
fig.8
Insomma, appare sempre più evidente come ci attenda un periodo davvero singolare per le nostre regioni dal punto di vista meteorologico, i dettagli li definiremo in seguito, ma i fenomeni non mancheranno di sicuro praticamente per tutti
fig.9