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NUOVO PERIODO CALDO IN ARRIVO, POI MODELLI SEMPRE ORIENTATI AL FRESCO E INSTABILITA’ PER MAGGIO, TUTTI I DETTAGLI

Posted on 09/05/2015 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfsnh-5-228

09-05-2015 - Salve a tutti; graduale ritorno della stabilità nelle regioni italiane. Al nord è una bella giornata, con qualche velatura nel Piemonte, mentre nelle rimanenti regioni peninsulari splende il sole, sebbene nel pomeriggio sia possibile la genesi di instabilità diffusa lungo la dorsale appenninica. (fig.1).

fig.1

EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope

 

Il promontorio azzorriano visibile in fig.1 nei prossimi giorni diventerà sempre più legato al contributo africano, con scorrimento di aria molto calda a tutte le quote  dall’entroterra africano verso il Mediterraneo. (fig.2)

fig.2

Rtavn961 (1)

 

La nuova onda calda raggiungerà la massima espansione tra martedì e mercoledì della prossima settimana, ma non sarà intensa come quella precedente e interesserà maggiormente il centronord. In pianura Padana pertanto, per inizio della prossima settimana sono attese temperature piuttosto alte, decisamente sopramedia, localmente oltre i 30° C.

Non sembra essere però questa la tendenza definitiva per il mese di Maggio. Anche oggi, infatti, viene confermato l’arrivo di una rottura al cado a metà mese, che potrebbe essere anche piuttosto brusca, come riporta oggi il modello americano, coadiuvato da quello europeo (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-168

 

Se le previsioni attuali dovessero essere confermate, il prossimo week-end potrebbe essere caratterizzato da temporali anche forti al centronord, con brusco calo termico.

Da questo momento i poi i modelli, sebbene con fasi alterne, ipotizzano l’avvento di una fase meteorologica caratterizzata da temperature in media o sottomedia nel territorio italiano. Il modello europeo ipotizza l’arrivo di un nuovo intenso peggioramento per la fine della seconda decade di Maggio (fig.4)

fig.4

ECH1-240

 

Meno definita la previsione del modello americano, che ipotizza una maggiore ingerenza dell’anticiclone delle Azzorre e la presenza di correnti nordoccidentali fresche lungo la penisola italiana (fig.5).

fig.5

gfsnh-0-228

 

Quest’ultimo aspetto rende ragione della previsione formulata negli “spaghetti”, in merito ai valori di temperatura previsti a 850 hPa (1500 m) per la città di Roma (fig.6).

fig.6

MT8_Rom_ens

 

Come si vede dalla fig.4, dopo l’ondata di caldo prevista per i prossimi giorni, tutte le “perturbazioni” del modello americano evidenziano l’arrivo di una brusca rottura al caldo (avvento della saccatura artica) e, successivamente, di un lungo periodo sottomedia delle temperature, quasi fino al termine della emissione.

Come spiegare questo dato, in presenza di un Vortice Polare che appare sempre molto compatto (inesauribile il suo vigore in Artico) e senza altri particolari peggioramenti in arrivo dopo la rottura di metà mese??

Per spiegare tale aspetto è opportuno analizzare l’andamento delle correnti a getto a scala emisferica, inserita come previsione nei diversi tematismi del modello americano. Per i prossimi giorni è evidente la risalita del getto polare nell’Europa centrale, con invasione di aria calda nelle nostre regioni, segnatamente quelle settentrionali e centrali, maggiormente ai margini quelle meridionali, sfiorate dal getto polare sul bordo orientale della campana altopressoria fig.7).
fig.7
gfsnh-5-72
Nel lungo termine però, il quadro generale dovrebbe mutare radicalmente. Anche il modello americano infatti, meno favorevole rispetto a quello europeo all’arrivo delle precipitazioni nel Mediterraneo, vede comunque un abbassamento del getto polare nel comparto centrale europeo dopo metà mese, con la rimonta calda dell’ondulazione del getto spostata più a ovest, in Atlantico (fig.8).
fig.8
gfsnh-5-228
Ovviamente, la previsione nel breve termine è molto più affidabile di quella nel lungo e, di conseguenza, l’avvezione calda dei prossimi giorni è quasi certa, da stabilirne solo l’entità, mentre il periodo fresco è da definire e da confermare. Tuttavia, sono molti giorni che il modello americano propone prima nel lungo, ora nel medio termine, un cambio di circolazione nel comparto europeo, con una buona chiusura delle carte ensemble “spaghetti”, come evidenziato nella fig.5.
Anche la monolitica tenuta del Vortice Polare dovrebbe finalmente cedere all’inevitabile indebolimento stagionale, come ipotizzato nel lungo termine del modello americano (fig.9).
fig.9
gfsnh-0-324
Anche l’ITCZ (Inter Tropical Convergence Zone), mantiene la propria collocazione piuttosto in basso, sebbene in forte risalita nell’estremità occidentale, ma ancora troppo limitata come estensione per evidenziare conseguenze di particolare rilievo (fig.10)
fig.10
itcz
Nel complesso, sembrerebbe quindi che siano presenti, anche nelle emissioni odierne, alcune premesse per una maggiore dinamicità primaverile e per un clima più fresco nel nostro settore di Mediterraneo e nell’Europa centrale in genere, da stabilire l’entità di eventuali eventi piovosi nel nostro territorio.
Ciao ciao
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