19-04-2015, ore 12:00 - Salve a tutti, contesto meteorologico nettamente migliorato rispetto al pomeriggio di ieri sera nella penisola, soprattutto per quanto riguarda le regioni settentrionali. Ampie schiarite sono presenti infatti su tutte le regioni, sebbene in Adriatico e, in genere nelle regioni centrali, sia presente nuvolosità irregolare essenzialmente medio alta (fig.1)
fig.1
Le temperature sono diminuite al nord e in Adriatico, dopo il maltempo di ieri, con valori che in tarda mattinata non superavano i 12-13° C in Pianura Padana e in nel medio Adriatico, più miti i valori nel Tirreno e isole, dove di raggiungono e superano localmente i 20° C (fig.2).
fig.2
Nel pomeriggio, come preventivato nei precedenti editoriali , l’atmosfera si instabilizzerà nuovamente, questa volta nelle regioni centrali, in particolare nel Tirreno, tra basso Lazio e coste della Sardegna, oltre che lungo la dorsale appenninica, con rovesci sparsi occasionalmente a sfondo temporalesco (fig.3)
fig.3
La ragione della nuova instabilità prevista nelle regioni centrali è sempre da ricondurre al fatto che la penisola italiana, attualmente, si trova al margine tra due zone di bassa pressione; la prima, più vasta, è correlabile alla saccatura artica in discesa nei Balcani, mentre la seconda è sempre centrata sui Pirenei, come goccia fredda distaccata dal flusso Atlantico. Come si vede dalla fig.3, l’influenza reciproca, sebbene marginale, delle due figure menzionate, genera instabilità e nuvolosità anche diffusa nelle regioni italiane, con fenomeni maggiormente concentrati nelle ore pomeridiane e serali, al termine del riscaldamento diurno, ormai abbastanza sensibile a causa della maggior inclinazione dei raggi solari.
fig.3
Terminata la fase di instabilità, il tempo dovrebbe migliorare in maniera abbastanza duratura su tutte le regioni italiane. Ma dopo, cosa succederà nel prosieguo del mese di Aprile nel lungo termine??
Con gli ultimi aggiornamenti, prende sempre più corpo, sebbene tra varie incertezze, la possibilità di una crisi profonda della struttura del Vortice Polare prima della fine del mese, con qualche risvolto diretto per le nostre regioni e per il Mediterraneo. In particolare, il modello europeo oggi evidenzia come, a partire dal settore canadese dell’Artico, nella terza decade del mese si possa andare incontro all’affermazione di un potente anticiclone polare, con vistoso decentramento del VPT stesso (fig.4)
fig.4
Nelle precedenti emissioni, sia del modello europeo, sia di quello americano, tale dinamica non comportava particolari conseguenze per le nostre regioni mediterranee; ad oggi, nella emissione odierna, lo sbilanciamento del VPT e l’ingerenza dell’anticiclone polare sembra possano condurre all’arrivo di una intensa saccatura artica a ovest dell’Italia nel periodo intorno il 28-29 Aprile, con possibile peggioramento piuttosto marcato a iniziare dalle regioni occidentali e settentrionali (fig.5).
fig.5
Si tratterebbe sempre di un peggioramento di stampo primaverile, meno duraturo e penetrante di quelli invernali, ma la genesi di temporali anche forti nelle regioni settentrionali è comunque abbastanza frequente, con tali configurazioni, nel periodo centrale della primavera (fig.6).
fig.6
Manovre interessanti quindi a scala emisferica quelle prospettate dai modelli odierni. Nel frattempo, il sole e il caldo dovrebbero tornare su quasi tutte le regioni nella settimana entrante, in attesa che, assecondando la classica tradizione primaverile, un nuovo peggioramento correlato a una nuova ondulazione del getto possa riportare le piogge e i temporali a latitudini mediterranee.
Ciao ciao