19-11-2017 - Salve a tutti; finalmente un nuovo editoriale, con un po’ di tempo a disposizione con nuovo materiale da commentare sui modelli, che iniziano a vedere evoluzioni di grande interesse per le nostre regioni, vedremo quanto affidabili.
Intanto, dal nord Europa, una nuova imponente discesa fredda ha preso le mosse dal mar di Norvegia e Scandinavia, ma diretta più a est verso i Balcani, con scarsi effetti per le nostre regioni (fig.1).
fig.1
L’irruzione artica in fig.1, per quanto spettacolare nella dinamica e nella visione dal satellite, tenderà e deviare appunto verso sudest, con le Alpi a riparare le nostre regioni da flusso perturbato e il flusso Atlantico che impedisce una corretta elevazione dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico. Il risultato è consistito in una serie di belle giornate per quasi tutta Italia, ad eccezione però dell’estremo sud, dove ha piovuto anche oggi.
La novità presentata oggi dai modelli è che tale trend potrebbe cambiare, con il ritorno di una elevazione di maggior entità dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico, supportata da un’analoga azione dallo stretto di Bering dell’aleutinico
fig.2
Secondo il modello europeo, tale azione porterebbe a un nuovo affondo freddo nelle regioni italiane nel prossimo week-end, diretto in prevalenza nelle regioni più orientali, ma avvertito ovunque questa volta con annesse fenomenologie.
fig.3
Il problema a questo punto non è ovviamente quantificare i fenomeni ma stabilire l’affidabilità di una tendenza palesata dai modelli. Davvero entusiasmante il prosieguo del modello europeo, con un’ampia saccatura artica a seguire pronta a coinvolgere tutto il Mediterraneo centrale, con piogge e nevicate nelle nostre regioni.
fig.4
Ancora più spinto, se vogliamo, il long range del modello americano, con un nocciolo freddo artico in arrivo sull’Italia a fine mese, che porterebbe addirittura la neve in pianura al nord.
fig.5
Tante carte interessanti, quindi, ma come valutarle??
Va detto subito, che dall’analisi delle ENS, le carte di controllo dell’affidabilità previsionale, in entrambi i modelli la previsione appare abbastanza spinta verso il freddo e il maltempo, leggermente fuori media. Domani potrebbero cambiare, ma il punto è come si comporta il Vortice Polare.
Attualmente appare alquanto debole, con le onde planetarie ben collocate a destabilizzarlo (fig.2) e, quindi, le ultime uscite finora sembravano anomale in senso opposto, troppo calde e stabili.
In fig.4 l’azione delle tre onde (W1, W2 e W3) è perfettamente convergente e ottiene il suo risultato, ma occorrerà monitorare la collocazione dell’anticiclone aleutinico (W1). In questi anni si è visto infatti, che quando la sua spinta si sposta troppo a est, verso le Montagne Rocciose, genera assetti a scala emisferica davvero sfavorevoli per noi, inibendo l’elevazione azzorriana, sebbene tale aspetto non appaia in fig.3.
Sarà decisivo anche il comportamento in stratosfera della stessa area (Canada occidentale), ma approfondiremo tale aspetto nei prossimi giorni, in quanto di importanza fondamentale per le sorti dell’inverno.
Nel frattempo, godiamoci la previsione serale, domani attenderemo conferme in merito…
Ciao ciao