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  • NEVE IN PIANURA AL NORD IN ARRIVO NELLE PROSSIME ORE FINO A GIOVEDI’ MATTINA, POI ALTRA NEVE VENERDI’, ROVESCI E GRANDINATE AL CENTROSUD, VENTI FORTI E NEVE SUI RILIEVI. A NATALE POI POTREBBE ARRIVARE IL GELO

NEVE IN PIANURA AL NORD IN ARRIVO NELLE PROSSIME ORE FINO A GIOVEDI’ MATTINA, POI ALTRA NEVE VENERDI’, ROVESCI E GRANDINATE AL CENTROSUD, VENTI FORTI E NEVE SUI RILIEVI. A NATALE POI POTREBBE ARRIVARE IL GELO

Posted on 11/12/2019 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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11-12-2019 - Salve a tutti, editoriale emozionante, alle soglie di un primo peggioramento di stampo simil invernale, con una nuova perturbazione atlantica, piuttosto corposa, che è ormai entrata nel Mediterraneo e che sta già interessando le regioni del nord ovest.

fig.1

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La prima perturbazione appare alquanto massiccia ma, in realtà, non produrrà precipitazioni abbondanti, ma sarà seguita da una seconda, molto più intensa, che nella giornata di venerdì apporterà forte maltempo elle nostre regioni, con piogge, nevicate, qualche grandinata e venti molto forti in tutte le regioni.

fig.2

image

In fig.2 sono ben inquadrate entrambe le perturbazioni; della prima dicevamo che non produrrà fenomeni di rilievo in termini di accumuli, ma molto interessante appare la possibilità, ad oggi confermata, di avere, a partire dalle prossime ore e per tutta la mattinata di domani, giovedì, nevicate diffuse in pianura Padana, in prevalenza moderate, ma che potrebbero toccare città come Milano, Bologna e quasi tutto il settore compreso tra le due città.

fig.3

pcp24hz1_web_3

 

Le prime precipitazioni sono già iniziate in realtà al nord ovest con temperature piuttosto basse, di poco sopra lo zero.

fig.3

last_movie_compa (7)

 

temp_it (1)

Tutte da seguire quindi le prossime ore.

Come dicevamo, l’intervallo tra le due perturbazioni sarà alquanto breve e, già dalle prime ore di venerdì, nuovi rovesci, sempre più forti colpiranno le regioni tirreniche, ma prima, nelle al mattino, nuove nevicate potrebbero interessare ancora la pianura Padana e toccare nuovamente località come Bologna, ma soprattutto a nord del Pò in questo caso, come Bergamo, Brescia e Verona e Vicenza.

Il modello americano a riguardo inquadra l’arrivo di una vera e propria burrasca invernale di stampo atlantico, con un minimo di ben 982 hPa nell’Appennino centrale al tardo pomeriggio, in traslazione verso l’Adriatico meridionale.

fig.4

60-21IT (1)

Una simile entrata non potrà essere indolore  e, dopo aver generato nuove nevicate in pianura Padana al mattino il vortice depressionario si trasferirà al centrosud, generando una lunga sequenza di rovesci anche forti, in particolare nelle regioni tirreniche, accompagnati da grandinate e venti molto forti; non è escluso che possano verificarsi raffiche >100 km/h nelle località ben esposte.

fig.5

pcp12hz1_web_6 (2)

 

Passata la tempesta, il tempo dovrebbe ristabilirsi e, fino alle porte del Natale, dovremmo avere un periodo stabile e soleggiato, nebbioso nelle aree pianeggianti interne.

Ma la pausa menzionata va sempre più riducendosi negli ultimi aggiornamenti!!

Già stasera, il modello europeo evidenzia il possibile arrivo di una fase molto perturbata di stampo atlantico intorno al periodo 20-21 Dicembre.

fig.6

ECMOPEU12_240_1

Ma molto più interessante è il lungo termine del modello americano, perlomeno di quello del mattino. 

Nell’editoriale di ieri si era paventata la possibilità che, sulla base della dinamiche stratosferiche, sussista la possibilità della nascita di un poderoso blocco scandinavo proprio nel periodo natalizio, con genesi di un massiccio afflusso di aria gelida continentale verso il Mediterraneo.

Ebbene, per la prima volta il modello americano lo inserisce oggi nell’emissione ufficiale.

fig.8

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Si tratta di un’ipotesi ovviamente molto lontana e improbabile ma che ben si coniuga, appunto, con la una destabilizzazione del VPS generata da imponenti flussi di calore convergenti verso il polo, la cui espressione troposferica è rappresentata dal forcing azzorriano verso la Scandinavia e verso l’Artico.

Il diagramma dei flussi del modello europeo, riportato già ieri, evidenzia un ulteriore rafforzamento, in sede previsionale, dei flussi di calore pronti a indebolire il VPS e, in sostanza, a generare di riflesso discese di nuclei gelidi dalle regioni polari verso le medie latitudini.

fig.9

fluxes (1)

 

Insomma, un inverno tutto da vivere, seguiamolo insieme e speriamo di venire appagati in termini di freddo e neve.

 

Ciao ciao

 

 

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