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NEVE FORTE IN PIANURA AL NORD E A QUOTE MOLTO BASSE AL CENTRO, SEMPRE SECONDO IL MODELLO EUROPEO. SCHIZOFRENIA COMPLETA CON IL MODELLO AMERICANO. L’ANALISI

Posted on 09/01/2016 by meteogeo in Analisi lungo termine
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ECI0-216

09-01-2015 - Salve a tutti, rapido aggiornamento serale, dedicato alle ultime emissioni dei modelli, sempre più “schizofrenici” nella loro evoluzione. Il modello europeo continua a prevedere l’arrivo di nuclei artici in serie, almeno due molto intensi, dopo la metà del mese, mentre quello americano addirittura l’anticiclone a contributo africano.

Nel frattempo, è arrivato il caldo, anche questa è notizia, con le temperature che, sotto l’influsso di correnti sudoccidentali sempre più sostenute, hanno superato i 20° C in molti settori del centroud, in particolare quelli sottovento alle correnti menzionate.

Vediamo quindi le carte in esame.

Alle 168 h, medio termine, il modello europeo continua a vedere, anzi rincara la dose, reiterate spinte anticicloniche azzorriane verso il nord Atlantico. Il giorno 16 è già in atto una prima saccatura artica, con repentina discesa delle temperature nella penisola italiana, con le prime nevicate a quote localmente basse (fig.1).

fig.1

ECH1-168 (1)

 

A seguire, evoluzione da incorniciare, troppo bella in effetti per essere confermata forse; una seconda intensa saccatura (B2), con nocciolo gelido artico segue il primo affondo (B1) – (fig.2).

fig.2

ECH1-216 (2)

 

Altra aria fredda affluisce a tutte le quote alimentando una già cospicuo cuscino freddo presente su tutte le regioni; viene a crearsi un incredibile connubio tra freddo e precipitazioni, con neve forte in pianura Padana e a quote molto basse al centro e Campania, nei settori tirrenici (fig.3).

FIG.3

ECI0-216

 

 

Sarebbe una nevicata da ricordare, anche per le centrali, che con l’aria fredda giunta con il precedente affondo vedrebbero nevicate in pianura nelle aree interne, meno quelle costiere.

Dall’altra parte dell’oceano, il modello americano continua a vedere una maggior rafforzamento del VP e una diversa disposizione dei nuclei di vorticità, stesso periodo quindi, anticiclone sparato verso l’italia (fig.4)

fig.4

gfsnh-0-216 (2)

 

 

Come ribadito oggi (ved. editoriale), è difficile che il VP possa rapidamente riprendersi, l’ipotesi del modello europeo è assolutamente plausibile, magari ridimensionata. Entrambi i modelli vanno però per la loro strada, paralleli, senza incontrarsi, alla fine qualcuno cederà, vedremo le prossime emissioni.

 

Ciao ciao

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