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NEVE IN ARRIVO NELLE CENTRALI A QUOTE BASSE STANOTTE, POI NEVE FORTE ANCHE IN PIANURA AL NORD MERCOLEDI’ E BASSA QUOTA AL CENTRO E ALTRA NEVE FORTE AL NORD OVEST VENERDI’, MALTEMPO ALTROVE, UNA SETTIMANA CARICA DI FENOMENI

Posted on 28/01/2019 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfs_T850a_eu_44

28-01-2019 – Salve a tutti, siamo entrati nei tre giorni della Merla, statisticamente ritenuti i più freddi dell’anno; sebbene quest’anno non sia freddissimo in questi giorni (ma nemmeno caldo), ci aspetta un periodo estremamente perturbato nelle prossime 96 h, con le opportune pause intercicloniche a scandire il passaggio di ben tre fronti perturbati, tutti alquanto intensi.

Il primo è in azione in queste ore proprio nelle nostre regioni, come testimonia la spettacolare immagine dal satellite.

fig.1

MET10_RGBNatColour_WesternEurope_20190128140000

 

Nella fig.1 sono stati evidenziate le linee di flusso delle masse d’aria fredda alle varie quote, con la spalla azzorriana a dirottare l’aria fredda polare marittima con evidenti contributi artico marittimi verso il Mediterraneo.

La perturbazione in azione nelle nostre regioni (B1) ha generato un minimo al suolo ben evidente e, proprio in queste ore, sarà in grado di generare nevicate a quote piuttosto basse nelle regioni centrali, con probabile imbiancata di molte città dell’interno, dalla Romagna verso sud.

Ma dalla fig.1 si evince come, in Atlantico, il flusso perturbato guidato dal getto polare, segnalato dalla enorme massa d’aria fredda (puntini celesti), sia pronto nuovamente a irrompere nel Mediterraneo, guidato dal secondo impulso perturbato, segnalato con la sigla B2.

fig.2

ECMOPEU12_48_1 (1)

 

Le masse d’aria polari e artico-marittime generalmente si presentano molto fredde in quota e meno fredde al suolo, in quanto attraversano sempre la massa oceanica atlantica. Tuttavia, la nuova perturbazione, in arrivo tra la notte di martedì e la mattinata di mercoledì, troverà altra aria fredda già presente nei bassi strati (quella che sta affluendo attualmente) e sarà in grado, molto probabilmente, di generare nevicate anche di una certa consistenza nel settore compreso tra il golfo ligure (centrale e e di levante), con nuove occasioni per nevicate fino alle coste e, a seguire, interessare parte del Piemonte (soprattutto orientale) buona parte della Lombardia e praticamente tutta l’Emilia, dove in alcuni settori sono previsti accumuli di 20-30 cm al suolo.

fig.3

ECI0-48

Davvero interessanti le ipotesi presentate dai modelli questa sera, con una larga fetta della pianura Padana che potrebbe vedere la neve, comprese città come Genova (ancora e non è PP ??) Milano, Bologna e tutti capoluoghi compresi tra le due città (Modena, Parma ecc)

Ecco la carta degli accumuli prevista per giovedì mattina, con tutto il settore che va dal cuneese fino alla Romagna coinvolto nelle nevicate; neve anche alle porte di Firenze e a quote piuttosto basse nei rilievi dell’Italia centrale.

fig.4

us_model-en-087-0_modez_2019012812_72_16_215

 

Finita questa fase di maltempo, una terza perturbazione, molto intensa, seguirà la strada delle prime due, ma affonderà maggiormente a ovest dell’Italia, sotto la spinta di correnti artiche (non sempre servono).

fig.6

ECMOPEU12_96_1 (1)

 

Come risposta a tale dinamica, intense correnti meridionali faranno aumentare le temperature lungo la penisola nel week-end, con arrivo di piogge intense su tutto il versante tirrenico, fino alla Calabria.

Ma prima che ciò accada, altra neve sarà in arrivo in pianura Padana, anche copiosa, ma confinata nei settori più occidentali, come spesso capita con nevicate da addolcimento.

fig.7

ECI0-72 (1)

 

Anche in questo caso gli accumuli previsti al suolo per il nord ovest sono notevoli e tali regioni potrebbero rifarsi della prolungata astinenza da neve delle ultime settimane.

fig.8

us_model-en-087-0_modez_2019012812_114_16_215

Insomma, una settimana di ricca di precipitazioni e nevicate e si tratta di previsioni entro le 96 h, quindi ad alto grado di affidabilità.

Cosa succederà dopo??

Ebbene, i modelli non sono particolarmente confortanti,  nel senso che, sebbene il VP venga visto sempre più indebolito, nulla arriva nel Mediterraneo in termini di freddo e altra neve.

Ma, proprio stamattina alcune emissioni del modello americano hanno mostrato quella che potrebbe essere una evoluzione in linea con le dinamiche emisferiche; ecco infatti la risalita in blocco dell’anticiclone delle Azzorre, con accenno d ponte di Woeikoff e afflusso gelido nelle nostre regioni.

fig.9

GFSOPEU06_336_1

Vedremo se ci saranno ulteriori conferme, per adesso godiamoci le nevicate nell’immediato.

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Ciao ciao

 

 

 

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