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  • MODELLI CONVERGENTI: DOPO LA META’ DEL MESE ENORME BLOCCO IN ATLANTICO E IRRUZIONI GELIDE CONTINENTALI NEL MEDITERRANEO SEMPRE PIU’ POSSIBILI E INTENSE CON NEVE DIFFUSA ANCHE IN PIANURA

MODELLI CONVERGENTI: DOPO LA META’ DEL MESE ENORME BLOCCO IN ATLANTICO E IRRUZIONI GELIDE CONTINENTALI NEL MEDITERRANEO SEMPRE PIU’ POSSIBILI E INTENSE CON NEVE DIFFUSA ANCHE IN PIANURA

Posted on 12/12/2021 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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12-12-2021 - Salve a tutti, quasi con emozione propongo l’editoriale serale della Domenica, alla luce degli aggiornamenti da sogno che i modelli stanno proponendo, con una correlazione tra le diverse emissioni che lascia intuire un crescendo di occasioni per il freddo e la neve a partire dalla seconda metà del mese e per il periodo natalizio.

Iniziamo subito dal commento delle carte. Sta arrivando un robusto anticiclone, ma quello che in apparenza può sembrare un problema sarà l’inizio di una fase meteorologica che potrebbe condurre a un profondo disturbo del VP alle quote troposferiche e a un conseguente massiccio afflusso di aria gelida nel Mediterraneo centrale.

Ecco il modello europeo stasera per il prossimo week-end, siamo alle 144-168 h, non particolarmente lontana, già è in formazione un possente blocco anticiclonico in Atlantico, supportato, ancora di più questa sera, dall’assetto favorevole dell’indice MJO.

fig.1

ECMOPEU12_168_1

In questa fase una irruzione fredda colpirà già le regioni meridionali, soprattutto Puglia, Basilicata e Calabria con nevicate a quote basse, non particolarmente diffuse ma con venti freddi da nord est.

Ma questo sarà solo l‘incipit di una possente strutturazione del blocco atlantico, ormai inquadrato da tutti i modelli e stasera assolutamente spettacolare in quello europeo.

fig.2

ECMOPEU12_240_1 (10)

Tale assetto merita un’analisi emisferica, dove praticamente c’è la perfetta sintesi di ciò che deve accadere per far arrivare freddo e neve da noi; ovvero, onde anticicloniche convergenti verso il polo, pronte a destrutturare la struttura del VP che, in effetti, sotto la spinta dell’anticiclone aleutinico e azzorriano congiunta, si divide quasi in due lobi di cui quello siberiano punta proprio verso di noi!!!

fig.3

ECH1-240

Precisiamo che si tratta di movimenti troposferici, qui la stratosfera non è ancora entrata in gioco, ma questi stessi movimenti potrebbero generare forcing, ovvero spinte anche verso l’alto delle onde anticicloniche, fino a disturbare la stratosfera con intrusioni calde ma ne riparleremo.

Come potrebbe proseguire tutto ciò??

Ce lo dice il modello americano, che combacia perfettamente con quello europeo e ne rappresenta ideale prosecuzione, in un crescendo entusiasmante stasera.

fig.4

GFSOPEU12_360_1 (2)

 

Ecco l’incipit del blocco, come dicevamo prima, con un nucleo gelido del lobo siberiano che punta dritto verso il Mediterraneo.

Ed eccolo arrivare dopo Natale sulle nostre teste, carta pazzesca, con un PERFETTO OMEGA BLOCKING, disegnato con il pennello come direbbe qualcuno.

fig.5

GFSOPEU12_384_1 (7)

Questo sarebbe il risultato della neve al suolo prevista qualora tale previsione si avverasse, mezza Italia sotto le neve anche in pianura, ovviamente.

fig.6

xx_model-en-343-0_modusa_2021121212_384_16_108

 

Quanto è affidabile tale previsione??

Le ultime carte postate hanno ovviamente scarsa attendibilità, essendo molto lontane nel tempo, ma occorre precisare alcuni aspetti:

  • L’evoluzione inizia molto prima e, addirittura, la formazione del blocco è vista partire, da TUTTI i modello, intorno le 144 h, range con buona affidabilità
  • L’indice MJO, la Madden Julian Oscillation, è vista partire decisa verso le fasi 6-7 con elevata magnitudo, rendendo molto attendibile la possibilità di un blocco atlantico di grande dimensione.
  • fig.7

ensplume_full (2)

ECMF_phase_51m_full (2)

  • Dall’altra parte dell’emisfero, la PDO negativa e e il “blob” caldo a sud dello stretto di Bering rendono possibile la collaborazione della wave 1 aleutinica nel destrutturare il VP.
  • fig.8
  • ssta.daily.current (3)Gli spaghetti, ovvero le ENS del modello americano, mostrano una incredibile concordanza nel definire l’arrivo di un periodo marcatamente sottomedia dal punto di vista termico nel territorio italiano, ecco quelli di Roma.
  • fig.9

ens_image (33)

Insomma, tutto punta in una direzione e se l’obiettivo viene centrato questo inverno potremmo davvero ricordarlo.

fig.10

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