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MARTEDI’ E MERCOLEDI’ MALTEMPO AL CENTROSUD E NEVE SUI RILIEVI ALPINI, GIOVEDI’ FORTE MALTEMPO AL NORDOVEST E NEVE FORTE SOPRA I 1000 M, POI L’AUTUNNO RESTA INSTABILE. UNA STAGIONE DA RICORDARE

Posted on 09/10/2016 by meteogeo in Analisi lungo termine
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09-10-2016 - Salve a tutti, ecco un nuovo animato aggiornamento serale. I modelli non annoiano affatto e ogni sera ci sono sempre nuovi spunti di discussione per un Ottobre che si va profilando come uno dei più perturbati degli ultimi anni (anche tra i più freddi)…….

Iniziamo dal presente, con nuvolosità diffusa che interessa la penisola, in particolare le regioni meridionali, dove un corpo nuvoloso giunto dal nord Africa sta generando un forte peggioramento delle condizioni atmosferiche, con temporali anche forti che interesseranno il Tirreno meridionale, la Calabria e la Sicilia nelle prossime ore.

fig.1

 

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Altra nuvolosità è presente al centronord, frutto sempre della confluenza tra aria fredda artica continentale e aria temperata atlantica in arrivo dalla porta di Carcassone in Francia.

In effetti, poco è cambiato da quanto esposto nel quadro evolutivo sinottico di ieri, le dinamiche sono praticamente identiche (fig.2)

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Nei prossimi giorni, più che cambiare il quadro evolutivo si esaspererà, nel senso che il nocciolo artico presente in fig.2 nell’Europa nordorientale giungerà sopra le nostre teste, con valori che intorno 5500 m risulteranno pari a -28° C (fig.3).

fig.3

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In tale contesto, il centrosud vedrà sempre una marcata instabilità, con nuove nevicate sulle cime appenniniche, a quote superiori ai 1200-1300m, mentre al nord potranno finalmente arrivare le prime nevicate di una certa importanza sulle Alpi, a quote intorno i 1000 m e localmente, anche più in basso in contesti orografici favorevoli.

I fenomeni saranno però sparsi, non estesi, a causa dell’assenza di correnti meridionali tese nei versanti meridionali dell’arco alpino (fig.4).

fig.5

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Tale occasione potrebbe però ripresentarsi subito dopo, quando un più netto collegamento tra l’afflusso artico nell’Europa centrale, il flusso perturbato atlantico e la contemporanea presenza di un possente blocco scandinavo potrebbero creare le premesse per la genesi di un forte peggioramento nelle regioni del nord-ovest (fig.5).

fig.5

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Per come si va prefigurando, tale peggioramento potrebbe generare precipitazioni violente nell’arco ligure e su tutto il nordovest in genere e, a causa del mantenimento di aria fredda nei bassi strati nell’area piemontese, anche nevicate che nelle fasi iniziali potrebbero raggiungere quote collinari (fig.6)

fig.6

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Sorprendenti i contrasti termici che si attiverebbero in tale contesto sull’Italia.

Tutto ciò accadrebbe quasi fino alla metà del mese.

E dopo, cosa potrebbe succedere nel Mediterraneo?? Tornerà il tempo stabile, o l’autunno continuerà sulla falsariga finora tracciata??

Ebbene, in mattinata l’emissioni erano ancora contrastanti il modello europeo vedeva un ricompattamento del VP, quello americano la prosecuzione di un autunno animato dal punto di vista meteorologico. Questa sera l’evoluzione è maggiormente orientata verso il mantenimento di condizioni d’instabilità in Europa e nel Mediterraneo, cn un Vortice Polare che non sembra “serrare i ranghi”, ma lascia molte “falle” aperte.

fig.7

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Resta inoltre sempre presente l’ipotesi del vistoso sbilanciamento del VP stesso in area siberiana, prologo di possibili evoluzioni molto interessanti per l’area italiana.

fig.8gfsnh-0-384-3

Insomma, ancora non ci sono segnali decisi di un’inversione di tendenza, l’autunno può continuare a mantenere fede al suo ruolo, ovvero quello di un periodo di forti contrasti alle diverse latitudini, con scambi termici accentuati e genesi di forti peggioramenti nell’area mediterranea.

 

Ciao ciao

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