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MALTEMPO IN ARRIVO MARTEDI’ E NEVE FORTE ANCHE A QUOTE BASSE SUI RILIEVI DEL NORDOVEST; FASE PERTURBATA E POI SI DECIDONO LE SORTI DELL’INVERNO

Posted on 17/12/2016 by meteogeo in Analisi modelli
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gfsnh-10-384-1

17-12-2015 – Salve a tutti, nuovo appuntamento per gli amanti della meteorologia appassionata e dell’analisi modelli.

Due gli argomenti principali, scanditi in ordine cronologico.

Si inizia dal presente dove, nonostante un assetto emisferico non favorevole, le regioni italiane si apprestano a vivere giornate piuttosto vivaci dal punto di vista meteorologico, anche nevose per il nordovest.

Ecco la visione satellitare odierna, la depressione stazionante tra Marocco e penisola iberica sta facendo comunque sentire i suoi effetti nell’estremità meridionale delle regioni italiane, nella Sicilia ionica (fig.1).

fig.1

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Temporali anche di una intensità potrebbero verificarsi nel catanese, siracusano e ragusano nelle prossime ore, attivati da contrasto tra aria calda mediterranea proveniente dal golfo della Sirte e aria più fredda che scorre lungo il bordo meridionale dell’alta pressione.

Ma il maltempo non si fermerà qui; abbiamo visto già ieri (vedi Editoriale) come, sebbene molto lentamente, il vortice ciclonico avanzerà in direzione nordest, puntando verso la Sardegna e il Tirreno, dove dovrebbe incontrare aria più fredda proveniente da un minuscolo ma efficace nocciolo freddo che si riuscirà a distaccare dalla gelida saccatura continentale nel’est europeo (fig.1).

Sebbene molto ridimensionato nelle dimensioni quindi, l’afflusso freddo andrà ugualmente a interagire con il vortice ciclonico mediterraneo, innescando una fase di maltempo tra martedì e mercoledì, come annunciato, con piogge, temporali e nevicate su molte regioni italiane, a iniziare dal nordovest, Sardegna orientale e regioni ioniche (fig.2).

fig.2

hrrr-8

La carta delle precipitazioni prevista dal modello YOUMETEO per martedì evidenzia la possibilità di temporali e piogge intense nei settori occidentali del golfo ligure e nei rilievi del torinese, biellese e verbano.  

La neve in tale contesto potrebbe cadere copiosa a partire da quote collinari nel Piemonte (500-600 m, localmente più in basso), con accumuli che a quote superiori i 1000-1200 m potrebbero addirittura superare il metro (fig.3).

fig.3

hrrr-10

 

Secondo tale configurazione non sono da escludere nevicate da leggere e moderate nelle pianure del cuneese.

Non andrà meglio comunque nelle altre regioni occidentali italiane e al sud, dove le correnti da scirocco nei bassi strati condurranno nuclei temporaleschi anche piuttosto intensi nelle regioni ioniche e nella Sardegna orientale (fig.4).

fig.4

hrrr-9

 

E dopo, cosa potrà succedere??

Come ampiamente ormai hanno potuto constatare molti meteo appassionati, in fibrillazione per le sorti dell’inverno, i segnali per il lungo termine al momento non sono buoni, nel senso che il VP alle quote troposferiche appare sempre più compatto nelle previsioni ma soprattutto appare sempre con una disposizione sfavorevole, tipica degli ultimi anni, con i suoi centri di massa più consistenti alla deriva in pieno Atlantico (fig.5).

fig.5

gfsnh-0-216

 

Allo stesso tempo, alle quote stratosferiche, il VPS tende a contrarsi e raffreddarsi (le due cose sono correlate, vedi editoriale) rafforzando ulteriormente le dinamiche stratosferiche, con valori di temperatura che sono previsti quasi da record a 10 hPa (fig.6).

fig.6

gfsnh-10-384-1

 

Si tratta in sostanza di un circolo vizioso che si autoalimenta, il VPS non viene disturbato dal basso perchè il VPT è poco dinamico, ora, e si raffredda rapidamente per perdita di calore radiativa, in assenza di forcing troposferici; se dovesse poi raggiungere e superare la soglia NAM (vedi sempre editoriale) potrebbe a sua volta condizionare la troposfera in un circuito senza fine e l’inverno andrebbe in “blocco”.

Chiariamo, nulla di tutto questo è ancora successo e, rispetto allo scorso anno, ci sono alcuni fattori che sembrano poter indurre una reazione più vigorosa alla troposfera (ad esempio snow cover a anomalie artiche); se dovesse partire, inoltre, un robusto warming per decentramento de nucleo del VPS, come raffigurato in fig.6, presa dall’ultima emissione del modello americano, allora le cose potrebbero cambiare totalmente.

Resteremo a guardare e a commentare le carte dei prossimi giorni per capire cosa accadrà, nel frattempo, arriverà la neve al nordovest e il maltempo al centrosud.

 

Ciao ciao

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