METEO&SCIENZA

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  • MALTEMPO IN ARRIVO AL CENTROSUD DOMENICA, POSSIBILI FENOMENI INTESI. PRIMA PIOGGE AL NORDOVEST MA LE PERTURBAZIONI HANNO SEMPRE LE STESSE TRAIETTORIE

MALTEMPO IN ARRIVO AL CENTROSUD DOMENICA, POSSIBILI FENOMENI INTESI. PRIMA PIOGGE AL NORDOVEST MA LE PERTURBAZIONI HANNO SEMPRE LE STESSE TRAIETTORIE

Posted on 01/04/2017 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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01-04-2017 – Salve a tutti; tempo in peggioramento nelle regioni italiane, un sistema perturbato piuttosto intenso avanza da ovest, apportando un aumento della nuvolosità nelle regioni occidentali e precipitazioni in progressione da ovest verso est.

fig.1

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Dalla fig.1 si evince come, in realtà, la perturbazione nel  Mediterraneo si stia invorticando attorno a un minimo in formazione a ovest nella Sardegna e in successivo transito verso il Tirreno meridionale entro Domenica mattina con relativo distacco dal flusso atlantico principale.

Ecco perchè, la distribuzione dei fenomeni non sarà uniforme nelle nostre regioni, ma sarà sostanzialmente limitata ad alcuni settori, in alcuni casi con fenomeni anche di forte intensità.

In buona sostanza, le piogge giungeranno prima al nordovest, entro la nottata, per poi scivolare nelle isole maggiori, Tirreno centromeridionale e Ionio. In quest’ultimo settore, i fenomeni potranno risultare anche intensi tra Calabria, golfo di Policastro e golfo di Taranto (fig.2)

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Sarà una giornata festiva di maltempo su buona parte del centrosud, il tutto accompagnato anche da un rinforzo generalizzo dei venti a rotazione ciclonica.

Piuttosto secco in tal senso al nordest e in Adriatico settentrionale. Il trend non cambia quindi, tutte le perturbazioni sembrano avere come destinazione le nostre regioni meridionali, tutto ciò a causa di una struttura del Vortice Polare abbastanza compatta, pronta a tagliare l’alimentazione fredda atlantica nel Mediterraneo, con relativa formazione di basse pressioni piuttosto “ostinate” al sud (fig.3).

fig.3

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Ma, come ogni anno, il Vortice Polare, in particolare alle quote stratosferiche, tende a “morire”, nel senso che l’illuminazione diurna che raggiunge ormai l’Artico scalda tutta la colonna barica e genera l’affermazione di un anticiclone polare stratosferico, un evento che ricade nella normalità evolutiva stagionale.

fig.4

ecmwf10f240

Ecco visualizzata dal modello europeo l’affermazione della potente struttura anticiclonica stratosferica in Artico.

Quali conseguenze per i settori ttroposferici??

Non è certo che ve siano, ma una certa dinamicità è inquadrata dal long range del modello americano, che ultimamente ha presentato scarsa affidabilità (fig.5).

fig.5

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In tali dinamiche, nuclei artici inevitabilmente si spostano verso le medie latitudini in tale previsione, ma occorrerà vedere se potranno interessare le regioni italiane (fig.6).

fig.6

gfs_T850a_eu_37

Ciao ciao

 

 

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