METEO&SCIENZA

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  • L’EVOLUZIONE A LUNGO TERMINE NEL COMPARTO EUROPEO NON RISULT AL MOMENTO FAVOREVOLE A ONDATE CALDE, ALTRA INSTABILITA’ ANCHE A GIUGNO

L’EVOLUZIONE A LUNGO TERMINE NEL COMPARTO EUROPEO NON RISULT AL MOMENTO FAVOREVOLE A ONDATE CALDE, ALTRA INSTABILITA’ ANCHE A GIUGNO

Posted on 17/05/2016 by meteogeo in L'EDITORIALE
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gfsnh-0-384

17-05-2016 – Salve a tutti, editoriale serale tardivo ma alquanto attuale, in quanto, con le prime proiezioni che inquadrano un periodo caldo per fine mese, nell’animo dei meteo appassionati si è subito insinuato il timore di rivivere estati precoci, ben oltre i 30° C già a inizio Giugno. L’assetto previsto per fine Maggio da alcune emissioni dei modelli prevede il classico affondo del getto polare in atlantico,  a ovest della penisola iberica, con conseguente rimonta africana altopressoria nelle nostre regioni. Nel caso fosse confermata, tale previsione porterebbe le temperature di molte regioni italiane fino a 35° C nelle aree interne (fig.1).

fig.1

ECH1-240 (2).

Ci sono però molte incognite rispetto a tale evoluzione. Ecco il finale del modello americano del mattino di oggi (run 06), addirittura afflusso freddo artico continentale in Europa (proprio lui). Un configurazione prettamente invernale sull’Europa, ovviamente con quel poco che rimane del VP, ma sicuramente non calda (fig.2).

fig.2

 

gfsnh-0-384

 

L’inizio di Giugno in tal caso sarebbe freddo e perturbato, con le regioni settentrionale terra di scontro tra masse d’aria molto diverse (fig.3).

fig.3

gfs_mslp_pcpn_frzn_eu_51

 

Quanto è attendibile tale previsione??

Per cercare un parametro utile alla previsione (non l’unico) guardiamo come sempre alle SSTA, le anomalie di temperatura degli oceani, capaci di contribuire a direzionare le grandi figure bariche nei continenti (fig.4).

fig.4

anomnight.5.16.2016

 

Alcuni aspetti interessanti emergono da tale analisi, ovvero:

1) In Atlantico dominano le anomalie negative nel settore orientale (EA-), favorevoli alla genesi di cavi d’onda nel settore europeo e non in Atlantico

2) Nel golfo di Guinea per adesso l’evoluzione è neutra, non esaspera quindi la forza del monsone (qualora negativa) e quindi, la risalita degli anticicloni africani appare inibita

3) L’area ENSO (NINA-NINO) ora sta tendendo al neutro, poche influenze nell’estate mediterranea quindi.

Insomma, al momento non ci sono aspetti particolari, perlomeno nele SSTA che possano lasciar supporre una elevata frequenza di rimonte calde africane nel Mediterraneo, vedremo in seguito

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