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  • LE DINAMICHE DEL VORTICE POLARE E IL TEMPO NELLE NOSTRE REGIONI, LE RAGIONI DEL MALTEMPO AL SUD E DEL POSSIBILE ARRIVO DEL FREDDO IN NOVEMBRE

LE DINAMICHE DEL VORTICE POLARE E IL TEMPO NELLE NOSTRE REGIONI, LE RAGIONI DEL MALTEMPO AL SUD E DEL POSSIBILE ARRIVO DEL FREDDO IN NOVEMBRE

Posted on 29/10/2015 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-300 (6)

29-10-2015 - Salve a tutti, eccoci di nuovo insieme per affrontate un’ampia discussione sull’evoluzione meteorologica che stiamo vivendo e, soprattutto, su quella prevista per il mese di Novembre, almeno la sua prima parte.

Come molti appassionati delle carte di previsione avranno notato, il Vortice Polare sta andando incontro a una rapida chiusura e approfondimento; nel giro di 96 h, a inizio della prossima settimana, il VP passerà infatti dalla struttura attuale, piuttosto ondulata, a un’altra praticamente in prima armonica, quasi perfettamente circolare (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-96 (3)

Su tale figura si possono fare molte discussioni (ci vorrebbe un articolo dedicato). Innanzitutto, diciamo che il compattamento del VP è legato a un raffreddamento (cooling) di tutta la struttura barica alle diverse quote tropo stratosferiche (ved. editoriale). In meteorologia, raffreddamento significa abbassamento della pressione atmosferica in quanto, più la colonna d’aria si raffredda rapidamente con la quota (gradiente termico verticale elevato) maggiore è l’analogo abbassamento della pressione atmosferica (raffittimento delle linee geopotenziali con gradente barico verticale elevato).

Approfondiremo tali concetti in altri editoriali. Per adesso, è sufficiente sapere che, per lo stesso motivo, più il freddo si concentra al polo, più sale di latitudine il getto polare, ovvero la linea di demarcazione dello stesso VPT (fig.2).

fig.2

Rtavn9615

Ma con la risalita del getto polare salgono di latitudine anche le altre figure bariche collocate più a sud; in particolare, nel comparto europeo, una potente figura anticiclonica, di origine subtropicale, verrà letteralmente “risucchiata” nei prossimi giorni verso l’Europa centrale, coinvolgendo anche quasi tutte le regioni italiane e portando una vera e propria estate di san Martino, soprattutto al centronord. In figura 1 tale figura è ben rappresentata dall’omega blocking, stazionante sopra le nostre teste a inizio della prossima settimana.

In tale contesto, quando la chiusura del VPT è notevole, come in questo caso, la spinta verso nord dell’anticiclone è tale da lasciare scoperti i fianchi meridionali, dove possono infiltrarsi le basse pressioni “spillate” dal VPT stesso, completando così la figura dell’omega blocking.

Ecco perchè, nella parte iniziale del’autunno, la reiterazione delle dinamiche descritte ha generato frequenti ondate di maltempo nelle regioni  meridionali, dove giungevano preferenzialmente le gocce fredde distaccatesi dal VPT. Nei prossimi giorni, tale dinamica si ripeterà, con un classico cut off del getto che formerà un’intenso vortice ciclonico, presente quindi a tutte le quote, responsabile di un possibile episodio di intenso maltempo nelle regioni ioniche, in particolare in Calabria (fig.3).

fig.3

36-21IT (1)

 

L’episodio in oggetto merita ulteriori approfondimenti, in quanto la dinamica attualmente prevista dai modelli può generare ripetuti episodi temporaleschi di forte intensità nella Calabria ionica centro meridionale (vibonese, catanzarese e reggino) e su parte della Sicilia (messinese e catanese), con accumuli anche >200 mm/24 h (fig.4).

fig.4

hrrr (5)

 

Come accennato, seguiremo con attenzione l’evoluzione nel week-end di tale peggioramento; la domanda che invece in questa sede occorre porsi è: quando si potrà uscire da tale stallo configurativo??

Le speranze di una via di uscita dalla fase di chiusura del VPT sono tutte riposte nell’evoluzione prevista da alcune emissioni del modello americano verso la fine della prima decade di Novembre. In tale periodo infatti, l’anticiclone europeo sembra capace di esprimere una pulsazione molto più meridiana delle precedenti (fig.5).

fig.5

gfsnh-0-216

 

L’assetto del VPT, come si vede dalla fig.5, tende a cambiare, con smembramento in più lobi e apertura dei gpt in Artico. Attenzione quindi alla seconda fase, prevista dal run mattutino; seconda pulsazione più a ovest, in Atlantico e promontorio altopressorio che si erge in Artico, con innesco di una colata artica ben struttura nell’Europa orientale (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-252 (1)

 

La seconda pulsazione, più a ovest, sarebbe quindi in grado di isolare gradualmente un ‘intenso nocciolo gelido n discesa verso latitudini più temperate, a est delle nostre regioni, pronto a dirigersi verso il Mediterraneo (fig.7).

fig.7

gfsnh-0-300 (6)

 

Evoluzione da manuale, che stravolgerebbe la previsione del mese di Novembre. Il punto cruciale in tale evoluzione è, ancora una volta: come reagirà il VPT  a tale disturbo??

La forza dimostrata dal VPT-VPS nelle ultime stagioni autunnali, con cooling ripetuti, lascia supporre che il tentativo di una nuova chiusura sarà molto volitivo. Nell’emissione mostrata resta comunque un “lascito” freddo nell’Europa orientale, dopo l’inevitabile chiusura nelle regioni artiche, con un nocciolo gelido di dimensioni rilevanti (fig.8).

fifg.8

gfsnh-0-384 (5)

 

La partita è molto importante e si gioca sopra le nostre teste, nel mar di Norvegia  e nella Scandinavia, lo abbiamo ribadito; dal “braccio di ferro” delle due strutture bariche nel i mari attorno la Scandinavia scaturirà levoluzione meteorologica del mese di novembre, da seguire le successive evoluzioni. Nel presente editoriale sono stati comunque delineati i filoni d’indagine su cui investigare.

 

Ciao ciao

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