03-09-2017 – Salve a tutti; primi giorni e primo mese autunnale che rischiano davvero di far rapidamente dimenticare un’estate dai toni molto accesi, con diversi record di caldo superati.
Il vortice freddo appena transitato nelle nostre regioni ha sortito infatti effetti molto vistosi, generando rovesci e temporali a ripetizione, anche violenti, in molte regioni e apportando addirittura nel prime nevicate non solo sulle Alpi (non è una novità) ma anche nelle cime appenniniche, imbiancando i massicci più elevati, come Gran Sasso, Maiella e Velino.
Se consideriamo che nelle pianure del’Italia centrale fino a giovedì s raggiungevano i 38° C, il passo è notevole, con una diminuzione delle temperature di 12-14° C in molte località.
Come proseguirà quindi il mese di Settembre??
Ebbene, diciamo subito che le probabilità che ritorni il caldo sono davvero minime e che, anzi, il mese va prendendo una piega sempre più instabile. Non mancheranno certo le belle giornate settembrine, ma il caldo vero sarà ormai un ricordo.
Proprio a conferma di quanto affermato, ecco che l’immagine del satellite evidenzia l’arrivo di una nuova perturbazione al seguito del vortice appena transitato (fig.1).
fig.1
Questa seconda perturbazione non sortirà effetti notevole nel nostro territorio ma evidenzia comunque come la porta atlantica rimanga aperta nel Mediterraneo.
A conferma di quanto affermato, dopo una parziale rimota anticiclonica di stampo azzorriano (pausa inter ciclonica), ecco un nuovo impulso perturbato giungere nel Mediterraneo nella giornata di giovedì a grandi passi da vicino atlantico (fig..2).
fig.2
Davvero molto significativa la fig.2 perchè evidenzia alcuni aspetti ormai dimenticati nei nostri mari:
1) Un getto polare ben teso è presente in Atlantico, con un anticiclone delle Azzorre molto in forma; scompare quindi il cavo d’onda in atlantico e se ne forma uno proprio nel Mediterraneo centrale, vero invito per le perturbazioni atlantiche.
2) Grazie a tale assetto, possono tornare le classiche perturbazioni atlantiche, veloci ma dispensatrici di piogge e temporali diffusi, sebbene non persistenti.
3) Il Vortice Polare appare disunito, con una robusta cellula anticiclonica che si apre la strada verso l’artico russo.
Proprio quest’ultimo punto appare di grande importanza nella successiva figura, dove in pieno Artico si va a collocare, alle porte del week-end, una robusta figura altopressoria, con i lobi del VP sparsi ai bordi dell’Artico stesso (fig.3).
fig.3
La fig.3 rappresenta il punto di partenza per la successiva evoluzione, davvero strepitosa per il periodo, tratta dal modello europeo, che vede addirittura uno dei lobi evidenziati in fig.3 (B1) scivolare (split) verso l’Europa centrale e il Mediterraneo, andando a innescare un peggioramento di vaste proporzioni dai caratteri pienamente autunnali più che fine estate nelle nostre regioni.
fig.4
Vale la pena di sottolineare l’incredibile evoluzione inquadrata in fig.4, dove un massiccio split di un lobo del Vortice Polare genera freddo e istabilità su mezza Europa e un’ondata di intenso maltempo nel Mediterraneo centrale, Italia compresa.
La fig.5 riportata di seguito chiarisce l’importanza dei movimenti in atto a scala emisferica e la precoce destrutturazione del rinato VP.
fig.5
Un affondo del genere potrebbe permanere per più giorni nella stessa area, con la struttura depressionaria slegata ormai dalla circolazione generale, grazie alla presenza dell’anticiclone polare.
Insomma, se l’evoluzione ipotizzata nel presente editoriale fosse confermata (devono convergere tutti i modelli però), il Mediterraneo piomberebbe in pieno autunno, con piogge frequenti e temperature in media o sotto media a pochi giorni dall’ultima ondata di caldo intenso.
fig.6
Nessun ritorno dell’anticiclone africano in vista quindi, ma possibile invece l’arrivo di un periodo estremamente instabile e ricco di passaggi perturbati atlantici, come non si vedeva ormai da molto tempo.
Ciao ciao