27-12-2019 – Salve a tutti, editoriale vacanziero anche al mattino, per aggiornare e allietare le vacanze degli appassionati (si spera).
Bella giornata nel complesso nelle regioni italiane, non sono segnalate particolari precipitazioni (a eccezione dei crinali settentrionali alpini), ma c’è nuvolosità medio alta che transita lungo la penisola.
Il flusso nord occidentale presente lungo la penisola costituisce il primo step della risalita altopressoria in atto più ovest, ben visibile dal moto in senso orario nelle nubi a ovest della Bretagna, in Atlantico.
Tale spinta esercitata dall’anticiclone delle Azzorre verso nord nordest raggiungerà il suo apice nel week-end, consentendo l’innesco di un flusso di aria molto fredda lungo il bordo orientale.
fig.2
L’apice della penetrazione fredda verrà raggiunto nella notte tra Sabato e Domenica, con isoterme di tutto rispetto (fino a -7 C a 850 hPa in Adriatico); i modelli cofermano tutto oggi e la carta mostrata anche ieri è ancora perfettamente valida per domani notte.
fig.3
Nella figura è stata aggiunta la scritta “venti forti” che campeggia bene in vista in alto. In effetti, in virtù di un elevato gradiente termo-barico tra i settori nord occidentali della penisola (più caldi e con pressioni più elevate),rispetto a quelli sudorientali (molto più freddi e con una bassa pressione sullo Ionio), la ventilazione sarà molto sostenuta dai quadranti nord orientali e la sensazione di freddo (wind chill) sarà molto elevata per tutto il week-end al centrosud, in particolare in Adriatico.
Le precipitazioni saranno moderate ma abbastanza diffuse tra il pomeriggio e la nottata di Sabato, consentendo l’arrivo di rovesci nevosi a quote sempre più basse, quasi fino alla costa i talune occasioni.
fig.4
Questa prima irruzione fredda durerà circa 48 h, ma sarà caratterizzata da una coda più lunga nelle estreme regioni meridionali, al punto che, ancora, nella notte di Capodanno, qualche “strascico” freddo e, forse, qualche residuo rovescio nevoso a quote collinari potrà interessare i rilievi della Calabria e della Sicilia settentrionale.
fig.5
Clima più temperato al nord e Tirreno, con nebbie che però faranno la loro comparsa in pianura Padana.
Cosa succederà dopo??
Gli ultimi aggiornamenti indicano come sempre più decisa l’azione di rafforzamento del VP, al punto che il modello americano vede una configurazione a un’armonica (senza spinta delle onde altopressorie) per i primi di Gennaio.
fig.6
Tale assetto potrebbe essere però contrastato da una maggior vivacità dell’anticiclone delle Azzorre a seguire e da una maggiore opera di contrasto di quello russo-siberiano.
fig.7
L’andamento dell’AO sembra confermare quanto esposto e, dopo un picco davvero notevole, sembra tornare su valori maggiormente prossimi alla neutralità.
fig.8
Il fatto che il picco dell’AO sia temporaneo sembra confermato anche da quello del NAM alle quote superiori, dove a un’elevata tensione zonale ai piani inferiori troposferici non sembra corrispondere un analogo in stratosfera, in particolare alla quota geopotenziale di 10 hPa.
fig.9
Tale dinamica lascia spazio a circolazioni secondarie di maggior ampiezza nell’ambito di un VP compatto, come già vist0 nell’emisferica in fig.7
Insomma, la troposfera cammina forte ma per ora i giochi non sono chiusi, anzi c’è molto da vedere.
fig.10
Ciao ciao