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INNEVAMENTO OTTIMO A SCALA GLOBALE, RESTA L’ANOMALIA MEDITERRANEA: COSA POTREBBE ACCADERE A FEBBRAIO, ISTRUZIONI PER L’USO PER LA FINE DEL’INVERNO

Posted on 25/01/2016 by Ilario Larosa in L'EDITORIALE
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rutgers_daily_dep

25-01-2016 - Salve a tutti, un rapido saluto per ribadire alcuni concetti espressi nei precedenti editoriali e per allargare lo sguardo al scala globale, al fine di inquadrare una stagione che, per il Mediterraneo, sta risultando sempre più anomala, in particolare i termini di temperature, precipitazioni e, per le aree montuose, sostanziale assenza di innevamento (in Italia ciò vale soprattutto per le Alpi, l’Appennino centromeridionale presenta un buon innevamento, addirittura ottimo per l’estremo sud).

Anche a scala emisferica però, lo snow cover, ovvero la copertura nevosa del territorio, presenta ottimi dati. Ecco la mappa delle anomalie rispetto alla media trentennale per l’emisfero boreale (fig.1).

fig.1

rutgers_daily_dep

 

Come si vede, le anomalie positive risultano prevalenti, anche in settori come l’Europa centrale, i Balcani e gli USA orientali, che nella parte iniziale della stagione avevano un bilancio negativo (per gli USA orientali la tempesta Jonas ha consentito l’eccellente risultato odierno). Ecco la spettacolare immagine del 23 Gennaio dal satellite NASA durante la tempesta Jonas (qui il link), con la ricostruzione della fase più intensa del fenomeno, impressionante la vastità dell’area coinvolta dal sistema perturbato (fig.2).

fig.2

download (1)

 

Nel complesso quindi, una struttura del Vortice Polare molto forte e assenza di freddo alle medie latitudini non vuol dire quindi assenza di nevicate e, anzi, prpprio in questa annate, con il getto polare teso intorno al 50° parallelo, molte regioni come la Scandinavia o l’Alaska ad esempio vengono battute da precipitazioni frequenti, con alcuni record di nevosità (come successe nel 1989 e nel 1990 in Alaska appunto). Proprio il Mediterraneo occidentale purtroppo, a causa della vicinanza con l’Atlantico e con un’ampia superficie oceanica a ovest, viene notevolmente sfavorito da condizioni di VP strong come quelle presenti nell’annata in corso, che incentivano gli afflussi di aria calda dal settore azzorriano (fig.3).

fig.3

 

Rtavn242

 

 

Affinchè il trend attuale possa cambiare il Vortice Polare deve perdere potenza alle quote troposferiche, ma per adesso non sembra ne abbia intenzione. In stratosfera, lo abbiamo sottoilineato nei precedenti editoriali, c’è molta dinamicità, che al momento non riesce ad avere ripercussioni in basso, aspetteremo fiduciosi, ma la stagione avanza (fig.4)………………

fig.4

gfsnh-10-384 (7)

 

L’AO dovrebbe raggiungere un nuovo picco nei prossimi giorni, per poi tornare a scendere. Davvero incredibile come il VPT abbia avuto la forza di riprendersi in troposfera, dopo una fase di AO fortemente negativa e dopo che la stratosfera ha iniziato a indebolirsi (il processo è iniziato ora però, fig.5)….

fig.5

 

ao.sprd2

 

Insomma, alle quote stratosferiche il condizionamento è finito e le cose miglioreranno continuamente nei prossimi giorni, in troposfera sembrava che il VP fosse stato destrutturato, ma si sta riprendendo, vedremo fin quando riuscirà a tenere la “trottola” in piedi, per adesso anticiclone, vedremo in Febbraio…………………

Ciao ciao

 

 

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