09-12-2020 - Salve a tutti, editoriale invernale, perchè ormai quello si aspetta, il vero inverno, sebbene la stagione finora non abbia scherzato affatto.
Siamo reduci infatti da una settimana ricca di pioggia e neve, ancora ieri piogge quasi alluvionali si sono verificate nel Lazio, con i fiumi principali, come il Tevere e il Liri in piena.
Non è ancora finita, altre piogge arriveranno, ma il peggio sembra passato. Cosa ci aspetta quindi per il futuro e, soprattutto, come andrà il Natale??
Ebbene, le festività sono ancora lontane, c’è da lavorare molto, non solo in senso figurato, per giungere alle vacanze, ma qualcosa possiamo dire in merito.
Il Vortice Polare, il dispensatore, in inverno, di neve e freddo, è abbastanza instabile, si muove, si contorce, sotto la spinta delle onde altopressorie emisferiche, come mostrato nella figura 1, riferita alla giornata di Sabato.
fig.1
Significativa l’immagine mostrata, che evidenzia come la struttura del VP sia attaccata da due lati, con l’ormai inossidabile blocco russo-uralico, grazie al quale sono arrivate grandi piogge nel Mediterraneo centrale e nevicate copiose sulle Alpi.
Ma nella figura mostrata c’è un altro aspetto interessante, rappresentato dalla spinta anche in sede aleutinica, dalla parte opposta dell’emisfero. Tale azione continua nei giorni successivi fino a generare un’alta pressione al polo, con un assetto molto favorevole all’arrivo di colate gelida dal comparto russo siberiano.
fig.2
Per adesso però la dinamica non va in porto nell’emissione ufficiale, ma ci sono alcuni dati interessanti.
Innanzitutto tale assetto del VP dovrebbe condurre a un maestoso raffreddamento del comparto siberiano, con anomalie negative di temperatura al suolo che potremmo definire “estreme” nel bassopiano centrale, utile per creare figure di blocco al flusso Atlantico.
fig.3
In secondo luogo la stratosfera è sempre molto attiva ed evidenzia un NAM neutro, con la troposfera che va nettamente in negativo.
fig.4
Andando a guardare nel dettaglio l’evoluzione a 30 hPa, in parte anche a 10 hPa, si nota addirittura la partenza di una bilobazione del VPS.
fig.5
Insomma, c’è un nodo evolutivo dopo la metà del mese, che potrebbe condurre a grandi soddisfazioni natalizie; per adesso però sono ipotesi, i modelli dovranno iniziare a mostrarlo con continuità. Qualche cluster degli spaghetti del modello americano lo evidenzia già.
fig.6
Aspettiamo con calma e intanto godiamoci l’evoluzione delle carte.
Ciao ciao