23-12-2019 – Salve a tutti, editoriale pre festivo, mentre si discute sempre più appassionatamente, come ogni anno, in merito alle previsioni dei modelli.
Va chiarito subito che non è che i modelli sbaglino previsione se le ipotesi cambiano con particolare frequenza; il modello semplicemente elabora una enorme molte di dati numerici provenienti da tutto il mondo, fornendo un prodotto finale che è soggetto a mutazioni in funzione del variare dei dati di input. Talvolta, alcuni assetti sono di non facile interpretazione, com’è il caso delle irruzioni fredde da nord nel territorio italiano, che devono tener conto dello sbarramento alpino, della complicata orografia, più in generale, del nostro territorio, dove i flussi freddi possono essere dirottati con facilità, in situazioni limite, verso i Balcani.
In ogni caso, anche oggi il tempo non è stato stabile ovunque, sebbene sia migliorato al nord e nelle regioni tirreniche. Nelle regioni meridionali e parte dell’Adriatico viceversa, ci sono state numerose occasioni, per temporali, grandinate e venti ancora molto forti con mareggiate lungo tutte le coste esposte anche di notevole violenza.
A partire da domai, Vigilia di Natale, il tempo andrà migliorando anche il sud però, sebbene tra Puglia, golfo di Taranto e Calabria ionica gli ultimi rovesci saranno possibili, in in contesto anche piuttosto freddo, perlomeno rispetto alle altre regioni.
Natale quindi dovrebbe risultare stabile e soleggiato su tutte le regioni, ma con qualche spiffero freddo in Adriatico, a causa dell’influenza di una circolazione fredda diretta verso i Balcani.
fig.2
Anche i giorni del 26 e 27 dovrebbero risultare gradevoli, con le eccezioni già viste per Natale (più fresco e ventilato in Adriatico).
Per quanto riguarda il periodo tra Natale e Capodanno, stasera ci sono novità, nel senso che, nell’ambito di una risalita altopressoria in Atlantico da parte dell’anticiclone delle Azzorre, su buona parte della nostra penisola dovrebbe giungere un’irruzione fredda piuttosto marcata di carattere continentale, con valori di temperatura che, il giorno 29, potrebbero risultare prettamente invernali al centrosud e, nelle regioni adriatiche, la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote molto basse, in prossimità della linea costiera.
fig.3
La dinamica descritta rappresenta il classico caso di circolazione secondaria a lato di un rafforzamento del VP, ma decentrato nel settore canadese.
fig.4
In tal modo, afflussi di aria fredda possono giungere nel Mediterraneo, talvolta anche piuttosto corposi, anche in presenza di un VP compatto con AO positiva (ancora non è questo il caso in realtà).
Questa volta gli spaghetti mostrano un’ottima concordanza previsionale, con freddo che arriva anche nelle regioni tirreniche, sebbene con pochi fenomeni precipitativi.
fig.5
Successivamente, passata la prima ondata fredda della stagione (ma ha già nevicato in pianura Padana ricordiamolo), il processo di compattamento del VP dovrebbe condurre, anche questo è un classico, a uno”spanciamento” dell’anticiclone delle Azzorre verso il Mediterraneo, ovvero a una sua estensione verso est nel Mediterraneo, sotto la spinta della depressione islandese in rafforzamento, con aumento delle velocità zonali, il flusso atlantico occidentale, a nord delle Alpi.
fig.6
Attualmente quindi, le indicazioni per Capodanno indicano la possibilità della presenza di un tempo stabile e soleggiato, leggermente più disturbato nell’estremo sud.
Ma, come accennato, il VP non appare ben centrato sul polo a momento, soprattutto nella stratosfera (sebbene un temporaneo riaccentramento sia possibile); tale aspetto favorisce la sua instabilizzazione anche alle quote troposferiche.
Ecco quindi, che nei primi giorni dell’anno i centri di massa del VP, ovvero i nuclei più profondi e freddi, potrebbero riprendere la via dell’Europa e del Mediterraneo, ostacolati nella loro avanzata verso est dall’affermazione di un anticiclone russo siberiano molto potente che andrebbe ulteriormente a deformarlo, dirottando nuclei perturbati dal nord Atlantico (anche Groenlandia) verso il Mediterraneo.
fig.7
Tale ipotesi sembrerebbe avallata da una traslazione del VPS verso l’Europa nella prima decade di Gennaio, sotto la spinta di un nuovo potente warming, a un’onda, non risolutivo per l’innesco di un eventuale split ma capace di decentrare ancora una volta il VPS (nell’emissione mostrata il “core” freddo del VPS ci piove sulla testa praticamente).
fig.8
Insomma, nulla è perduto, i modelli inquadrano un’evoluzione che a oggi appare abbastanza chiara e che può essere riassunta nelle seguenti fasi:
1) Miglioramento giorni 24-25-26-27 con clima mite e soleggiato, qualche “refolo” più freddo in Adriatico, soprattutto settore meridionale soprattutto il giorno 27.
2) 28-29-30 Dicembre, irruzione fredda di matrice continentale dai Balcani; possibilità di neve a quote molto basse in Adriatico, fenomeni sparsi, presenti soprattutto il giorno 29, meno 28 e 30. Molto freddo in Adriatico centro meridionale, freddo altrove lungo la penisola e al nord est, più riparato al nord ovest.
3) 31 Dicembre, fino al periodo 2-3 Gennaio, fase anticiclonica azzorriana, bel tempo con temperature in risalita, nebbie in pianura.
4) 4-5-6 Gennaio, possibile ritorno delle perturbazioni atlantiche ma a carattere più freddo, con alimentazione groenlandese, con piogge diffuse e nevicate sui rilievi, da definire ovviamente nei prossimi giorni.
Queste alcune delle indicazioni possibili attualmente, ovviamente aggiorneremo di continuo.
Ciao ciao