20-02-2018 - Salve a tutti, editoriale quasi obbligato, nonostante l’ora tarda, ma l’evoluzione meteorologica presentata dai modelli presenta sempre più i connotati dell’evento, con i principali centri di emissione che iniziano a convergere su una previsione sempre più improntata verso il freddo e instabilità e, negli ultimi giorni del mese, verso l’arrivo di un nucleo gelido di dimensioni eccezionali per il periodo.
Andiamo rapidamente a elencare i passaggi principali
1) Ormai alle 120-144 h da ora un enorme blocco atlantico scandinavo (ponte di Woeikoff) si sarà formato a ovest del continente europeo, e un intenso nocciolo gelido si farà strada dal confine russo-siberiano.
La novità del giorno è che anche il modello americano converge su tale ipotesi, molto simili le due carte
AMERICANO
EUROPEO
Impressionante il seguito dello stesso modello americano, più che mai allineato verso un’ondata di gelo di dimensioni eccezionali nel continente europeo
2) A seguire, dopo il passaggio o del nucleo gelido, che tenderà comunque a traslare verso ovest, entrambi i modelli vedono l’arrivo di un nuovo nucleo artico (americano) o di una vera e propria saccatura organizzata, con al vertice meridionale il residuo del nucleo siberiano che entra nel Mediterraneo
AMERICANO
EUROPEO
Insomma, a partire dalla settimana in corso, ma soprattutto da lune prossimo, le regioni italiane potrebbero sperimentare 7-10 giorni di tempo perturbato e freddo, con ripetute occasioni per nevicate a quote basse.
In particolare, tra lunedì e giovedì della prossima settimana potrebbe giungere neve a quote di pianura nelle regioni centrali e nel successivo week-end un’intensa nevicata in pianura potrebbe interessare le regioni settentrionali, ma si tratta di previsioni premature in questo caso.