- Dal settore scandinavo è (dovrebbe essere) favorita la formazione di strutture altopressorie, in quanto la pressione diminuisce meno rapidamente su superfici più calde
- Nel settore canadese il VP tende frequentemente a sbilanciarsi, in quanto la pressione diminuisce più rapidamente su una superficie più fredda (è possibile dimostrare tutto ciò)
I due aspetti, correlabili al Global Warming (di qualunque natura esso sia) in realtà di contraddicono, in quanto se da una parte lo sbilanciameno del VP nel settore canadese è evidente, la frequenza dei blocchi in Atlantico e Scandinavia è in netta diminuzione.
Risulta possibile quindi correlare l’attuale presenza di inverni caldi e asciutti nel nostro settore di emisfero esclusivamente al global warming?? Direi proprio di NO, più probabile che siano cicli legati ad altri fattori, la cui analisi è piuttosto complessa ma che proveremo ad approfondire in altri editoriali.
Non è escluso che quest’anno qualche sorpresa possa arrivare
Nel frattempo, speriamo nel ritorno dei blocchi e delle saccature fredde, magari non proprio come quella in figura, del Febbraio 1956, nel nostro territorio.
fig.5
Ciao ciao