METEO&SCIENZA

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EVOLUZIONE INVERNALE APERTISSIMA, A GENNAIO SI CAMBIA, OGNI TANTO SPUNTA ANCORA LA GRANDE NEVE A CAPODANNO

Posted on 25/12/2015 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gemnh-0-240

25-12-2105 - Salve a tutti; secondo aggiornamento natalizio, è sempre piacevole discutere di aggiornamenti meteo.

Ultima emissione del modello americano in controtendenza, com’è normale che sia; era in effetti difficile avere, dopo quattro run consecutivi prettamente invernali, un’altra emissione perfetta. Il caos (inteso come strumento matematico) ha le sue leggi, in parte imperscrutabili (perlomeno da chi scrive).

Ad ogni modo, l’elevazione scandinava  sempre vista giungere in artico molto facilmente a inizio anno (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-168 (1)

Come si vede dalla  fig.1, tutto l’assetto delle diverse figure bariche è traslato verso est e l’Italia è sostanzialmente saltata dal freddo a Capodanno. Più in generale, in tutta l’emissione, il VP tende a compattarsi e a spingere maggiormente verso est la linea di demarcazione del getto polare, non più in Artico, ma lungo le coste euroasiatiche (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-384 (3)

Proprio su tale linea di demarcazione si giocheranno probabilmente le sorti della parte centrale dell’inverno o, meglio, della prima parte di Gennaio; le strutture altopressorie dovranno necessariamente penetrare in Artico, almeno in parte, per instabilizzare il VP. Seguireremo i prossimi aggiornamenti, per adesso non cambia molto rispetto a quanto detto stamattina, le conferme devono arrivare in un senso o nell’altro.

In tal senso, l’evoluzione è davvero molto delicata e soggetta a grandi variazioni per piccole differenza nelle condizioni iniziali (sistema caotico). Ecco cosa tira fuori il modello canadese stasera (lo avevamo dimenticato); nocciolo freddo in arrivo dalla Russia nel nord Italia e minimo al suolo nelle regioni meridionali intorno il 4 Gennaio (fig.3).

fig.3

gemnh-0-240

Disposizione fortemente baroclina delle figure bariche e maltempo quasi ovunque, con neve anche i pianura al nord e a quote molto basse al centro, termiche gelide al centronord (fig.4).

fig.4

gemnh-1-240

Ovviamente in questa sede non si vuole intendere che l’evoluzione proposta sia quella ritenuta più probabile, non lo è. Piuttosto, si vuole intendere quanto siano labili le attuali evoluzioni, con poche differenza si può passare dall’anticiclone al gelo in pochi giorni.

Nel frattempo, per concludere, la stratosfera si inizia a muovere, molto timidamente, con una spinta più accentuata della wave 1 aleutinica nel lungo termine (fig.4).

fig.4

NH_HGT_10mb_384

Seguiremo anche questa evoluzione, che potrebbe imprimere un’accelerazione decisiva al processo di svolta dell’assetto emisferico anche alle quote troposferiche.

Ciao ciao

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