METEO&SCIENZA

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  • DUE FORTI PEGGIORAMENTI CON NEVE A QUOTE BASSE IN ARRIVO. NELLA NOTTE DELLA BEFANA POSSIBILE NEVE IN PIANURA IN EMILIA ROMAGNA, POI NEVE A QUOTE MOLTO BASSE AL CENTRO DA DOMENICA, L’INVERNO BUSSA DUE VOLTE E LO FARA’ ANCORA IN GENNAIO

DUE FORTI PEGGIORAMENTI CON NEVE A QUOTE BASSE IN ARRIVO. NELLA NOTTE DELLA BEFANA POSSIBILE NEVE IN PIANURA IN EMILIA ROMAGNA, POI NEVE A QUOTE MOLTO BASSE AL CENTRO DA DOMENICA, L’INVERNO BUSSA DUE VOLTE E LO FARA’ ANCORA IN GENNAIO

Posted on 04/01/2022 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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ECI1-144

04-01-2021 - Salve a tutti, editoriale serale sempre più ricco di argomenti, in una fase invernale che sta riprendendo gradualmente i connotati perduti dopo l’avvento del grande anticiclone di Capodanno.

Il tempo sta cambiando e già oggi correnti miti ma molto più dinamiche da ovest stanno interessando il centronord, con una drastica riduzione delle nebbie e nubi basse e l’arrivo di fenomenologie, in concomitanza con una prossima drastica riduzione delle temperature in tutte le regioni italiane.

fig.1

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Ecco il treno perturbato atlantico già a ridosso dell’arco alpino, al termine del quale è ben visibile la perturbazione che ci andrà a interessare a partire dalla mattinata di domani.

fig.2

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Il peggioramento in esame genererà inizialmente piogge sparse al centronord, eccettuato Piemonte e Lombardia nord occidentale e, poi, proprio nella nottata della Befana, con l’innesco di correnti nord orientali richiamate da un minimo al suolo sulla Toscana, giungeranno nevicate abbastanza diffuse su tutto il versante appenninico emiliano romagnolo. Le nevicate, stante le temperature piuttosto basse a tutte le quote, ma in particolare intorno i 1400-1500 m (850 hPa) potranno occasionalmente raggiungere anche le aree pianeggianti tra Emilia e Romagna, in particolare tra modenese, reggiano e bolognese.

fig.3

42-7IT

Ecco il dettaglio delle nevicate nelle ore centrali della notte, non sarà un nuovo 1985 ma comunque la pianura potrebbe davvero vedere qualche episodio nevoso. 

fig.4

36-779IT

 

A seguire, come illustrato nell’editoriale di ieri sera, le correnti si disporranno secondi una direttrice da nord ovest – sud est direttamente dal Labrador verso il Mediterraneo, con l’anticiclone delle Azzorre a fare da “spalla” per fornire un percorso maggiormente ondulato al getto.

fig.4

GFSOPEU12_120_21

In tale ambito ecco giungere un nuovo impulso perturbato in data 9 Gennaio (nel mentre ci sarà stato spazio per altri rapidi passaggi perturbati ma con scarsi fenomeni). L’impulso del 9-10 Gennaio sembra poter generare fenomeni di una certa consistenza e, come già discusso nella diretta del mattino, sembra poter essere un peggioramento di stampo prettamente invernale, alimentato in un secondo momento, con contributi artico continentali in grado di generare nevicate a quote molto basse piuttosto diffuse nelle regioni centrali la sera del 9 Gennaio.

fig.5

126-7IT

In tale contesto, i modelli sono alquanto concordi nel definire la genesi di nevicate a bassa quota in Appennino, quello europeo nell’emissione di questa mattina vede l’arrivo di un vero e proprio nocciolo gelido nelle regioni centrali e, in questo caso, le nevicate potrebbero spingersi occasionalmente fino a 200-300 m nella notte tra Domenica e Lunedì.

fig.6

ECI1-144

 

Davvero allettante l’emissione del modello europeo che, mentre i scrive, sta confermando tale previsione, nevicate di una certa rilevanza su buona parte dell’Appennino.

fig.7

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A seguire, volgendo lo sguardo alla seconda decade, sembra che la tendenza possa essere così riassunta:

  • Periodo 12-16 Gennaio: nuova rimonta anticiclonica da ovest nel Mediterraneo, con temporanea fase zonale nel comparto europeo
  • Periodo dopo il 16 Gennaio: ritorno di correnti fredde artiche a lato di un robusto anticiclone atlantico, da definire la traiettoria verso il Mediterraneo. L’ultimo aggiornamento del modello americano vede un periodo molto freddo per Adriatico e sud Italia, ma sottomedia comunque in tutte le regioni.

fig.8

GFSOPEU12_336_1

Infine, un ultimo cenno sulla stratosfera; finora al di sopra dei 70 hPa (14 km) il VPS è apparso piuttosto forte ma non in grado di influenzare comunque le quote inferiori (decoupling). Gli ultimi aggiornamenti confermano tali aspetti sebbene indichino, nel caso del modello americano, una maggior rafforzamento anche al limitare della troposfera del VP.
fig.9
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Nei prossimi giorni occorrerà verificare se la “forzante stratosferica sarà decisiva per le sorti dell’inverno o se la troposfera andrà per la sua strada e, in tal caso, potrebbe farlo in maniera anche spettacolare, stante la prosecuzione di una fase con VP debole e disturbato.
Seguite con attenzione i prossimi aggiornamenti.
Ciao ciao
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